La politica deve agire contro la piaga dell'azzardo - Archivio
Chiedono alla politica di unirsi a loro, alla lotta che ormai da dieci anni portano avanti contro macchinette, scommesse e azzardo. A due settimane dall’appuntamento elettorale, i promotori della campagna "Mettiamoci in gioco" si rivolgono ai candidati: «Impegnatevi con noi contro i rischi del gioco d’azzardo» chiedono. In ordine: l’approvazione di una legge di riordino complessivo del settore del gioco d’azzardo - con particolare attenzione per il gioco online; la salvaguardia della possibilità, per Regioni ed Enti locali, di intervenire con normative e regolamenti; l’obbligo dell’Agenzia delle dogane e dei monopoli a fornire pubblicamente e periodicamente i dati sul settore; più attenzione al tema delle dipendenze in un’ottica di medicina di prossimità e di assistenza territoriale, come previsto nel Pnrr.
Quattro punti per ridurre le gravi conseguenze sociali ed economiche prodotte dal settore. «La lontananza della politica è davanti agli occhi di tutti – sottolinea don Armando Zappolini, fra i promotori della campagna nazionale contro i rischi del gioco d’azzardo nata nel 2012 – questa volta se non altro non c’è ipocrisia, non l’hanno neanche messo nei programmi come in passato che poi non hanno fatto più nulla». Quattro punti per regolamentare un settore che produce numerose e gravi conseguenze per la vita delle persone e della collettività, favorendo l’impoverimento e l’indebitamento di singoli e famiglie e risultando tra gli ambiti più redditizi per le mafie.
«La difesa della salute individuale e pubblica deve orientare una nuova politica in materia di gioco d’azzardo – spiegano i promotori – che tuteli il diritto al benessere delle persone e, nel contempo, l’occupazione. Un obiettivo che può essere certamente raggiunto, al contrario di quanto dichiarato strumentalmente da parte di chi, solo per interessi economici, si oppone a ogni riforma del settore».
Intanto dalla Lombardia cresce la richiesta di un cambio di passo. Garantire la diffusione dell’elenco delle persone "malate d’azzardo", un monitoraggio più serrato sul fenomeno dell’online che, a causa della pandemia ha avuto una crescita esponenziale e tenere alta l’attenzione sulla criminalità organizzata.
Questo ed altro è stato discusso ieri mattina, a Milano, nell’ambito degli Stati generali “Metamorfosi del gioco d’azzardo” organizzato dalla Camera del lavoro. «L’Italia è il terzo paese al mondo per offerta di gioco – osserva Tiziana Scalco di Auser Lombardia – Sarebbe utile che l’Agenzia delle Dogane e dei Monopòli mettesse a disposizione delle amministrazioni locali i dati del numero di cittadini coinvolti nei giochi d’azzardo, in modo da poter attivare subito dei correttivi, sia per la prevenzione che per la patologia avanzata, e allineare l’applicazione delle norme. Vanno certamente rafforzate le competenze dei professionisti dell’ambito sociosanitario per quanto riguarda la ludopatia. È necessario porre l’attenzione sul gioco online, fenomeno esploso in pandemia e tuttora preoccupante anche per la maggior difficoltà nell’intercettazione dell’utenza».
Un elemento da tenere sempre in considerazione è il ruolo di criminali e di organizzazioni mafiose, che utilizzano l’azzardo sia per il riciclo di denaro sporco, sia per avere un terreno controllabile da parte loro in maniera occulta, sottolineano i relatori. «La politica, i controlli delle forze dell’ordine e la collaborazione attiva dei concessionari sono determinanti per arginare tali pratiche e per difendere da derive illegali un’utenza già di per sé debole».