Si è conclusa la cerimonia di commemorazione del trentesimo anniversario dell'uccisione del generale Carlo Alberto Dalla Chiesa, della moglie Emanuela Setti Carraro e dell'agente di scorta Domenico Russo assassinati a Palermo dalla mafia. Alla presenza del ministro dell'Interno Anna Maria Cancellieri sul luogo della strage, in via Isidoro Carini sono state deposte corone di fiori. Erano presenti, tra gli altri, il sindaco di Palermo Leoluca Orlando, il presidente dell'Ars Francesco Cascio, la figlia di Dalla Chiesa Rita ed esponenti delle forze dell'ordine.
NAPOLITANO, DALLA CHIESA ECCEZIONALE SERVITORE DELLO STATOIl pesidente della Repubblica, Giorgio Napolitano ha inviato al prefetto di Palermo, Umberto Postiglione un messaggio nel quale definisce il generale Dalla Chiesa,di cui ricorre il trentennale della uccisione un "eccezionale servitore dello Stato, di comprovata esperienza operativa e investigativa" . Ricordarne il sacrificio "contribuisce a consolidare quella mobilitazione di coscienze e di energie e quell'unione d'intenti fra Istituzioni, comunità locali e categorie economiche e sociali, attraverso cui recidere la capacità pervasiva di un fenomeno criminale insidioso e complesso".
SUL LUOGO DELLA STRAGEEra il 4 settembre '82 quando la scritta comparve. Il giorno prima in quel posto erano stati uccisi Carlo Alberto dalla Chiesa, la moglie Emanuela Setti Carraro e l'agente Domenico Russo. Domattina alle 10 il ministro dell'Interno Anna Maria cancellieri, in rappresentanza del governo, sarà presente in via Carini alla cerimonia per ricordare il generale ucciso dalla mafia. Con la titolare del Viminale ci sarà anche la figlia di Dalla Chiesa, Rita, che in questi trent'anni si era sempre rifiutata di partecipare alle commemorazioni. Dopo via Carini, il ministro assisterà alla messa nella Chiesa di S. Giacomo dei Militari, all'interno della Caserma intitolata a Carlo Alberto dalla Chiesa e che è la sede del Comando legione Carabinieri Sicilia. Qualche ora più tardi, alle 15.30, Cancellieri sarà nella parte opposta del Paese, a Torino, per ricordare il prefetto anche in Piemonte. La cerimonia si svolgerà nella Sala Rossa del Comune, alla presenza del comandante generale dei Carabinieri, Leonardo Gallitelli, il figlio di Dalla Chiesa, Nando, il sottosegretario alla difesa Filippo Milone, e il procuratore della Repubblica del capoluogo piemontese, Gian Carlo Caselli. La commemorazione torinese sarà preceduta in mattinata dalla deposizione di una corona d'alloro al Monumento al Carabiniere ai Giardini Reali. La giornata piemontese nasce da una mozione approvata all'unanimità dal Consiglio comunale di Torino lo scorso 7 maggio. Palermo e Torino, due città dove Dalla Chiesa profuse il suo impegno nella lotta contro le Brigate Rosse (costituendo il Nucleo speciale antiterrorismo) e contro la mafia. E nel municipio del capoluogo siciliano, domani alle 19, il procuratore aggiunto di Palermo, Antonio Ingroia, e il sindaco Leoluca Orlando parteciperanno alla presentazione del libro "A Palermo per morire", di Luciano Mirone, che pone mille interrogativi su quella strage di cui sono stati trovati e condannati solo gli esecutori materiali. I cento giorni di Dalla Chiesa a Palermo, arrivato nel giugno dell'82 dopo una scia di omicidi e senza quei poteri che gli erano stati promessi, si conclusero sotto i colpi di un gruppo di fuoco. Dopo i successi contro il terrorismo, il prefetto era tornato in Sicilia per la battaglia più difficile, sconfiggere quella mafia che aveva cominciato a conoscere da capitano dei carabinieri a Corleone, nel '49. Ai funerali di Dalla Chiesa, la figlia Rita non aveva stretto le mani di nessun politico e si era sempre rifiutata di partecipare alle commemorazioni nel capoluogo siciliano.