
La superficie della Marmolada continua a ridursi a ritmo accelerato: dai 112 ettari nel 2022, scenderà nei prossimi anni, al di sotto del chilometro quadrato - Ansa
I ghiacciai delle Dolomiti stanno scomparendo. «Spariranno nel giro di qualche decade» spiega senza mezzi termini il ricercatore Andrea Securo di Università Ca' Foscari di Venezia e Istituto di Scienze Polari del Consiglio Nazionale delle Ricerche. I ghiacciai delle Dolomiti sono ormai oltre il punto di non ritorno: si trovano, infatti, al di sotto della cosiddetta linea di equilibrio glaciale, e ciò significa che non possono più accumulare neve per rifornirsi. «Non sono più in equilibrio con il clima odierno: salvo annate particolarmente nevose, non hanno più zone di accumulo», aggiunge il ricercatore che ha guidato lo studio in via di pubblicazione sulla rivista The Cryosphere. «Non c'è scampo - ripete - spariranno nel giro di qualche decade, anche se è impossibile dire esattamente quando». La ricerca, alla quale per l'Italia hanno partecipato anche il Comitato Glaciologico Italiano di Torino, l'Università di Roma Tre, l'Agenzia per la Prevenzione e la Protezione Ambientale (Arpa) del Veneto e la Società Meteorologica Alpino-Adriatica, è riuscita, per la prima volta, a quantificare il volume di ghiaccio che è andato perduto negli ultimi 40 anni. Non solo la Marmolada, dunque, il ghiacciaio simbolo delle Dolomiti che scende lungo il versante della montagna più alta, ma anche tutti gli altri rimasti sono destinati a frammentarsi e poi sparire. «Le Dolomiti sono state oggetto di numerosi studi, ma i ghiacciai di questa regione sono spesso rimasti ai margini dell'esplorazione scientifica, ad eccezione di quello della Marmolada», commenta Renato Colucci del Cnr-Isp, co-autore dello studio. «I dati disponibili in merito alla loro evoluzione nel corso del tempo - continua - sono stati finora estremamente frammentari».
Ghiacciai dimezzati in poco più di quattro decenni
Al 2023, ultimo anno preso in esame dallo studio, si contavano 9 ghiacciai, anche se la frammentazione della Marmolada in 4 corpi distinti porta il numero totale a 12. «L'area totale di questi ultimi 12 ghiacciai - afferma Securo - è passata da poco più di 4 chilometri quadrati negli anni '80 a poco meno di 2 chilometri quadrati oggi con una perdita del 56%, di cui il 33% a partire dal 2010. Il ghiacciaio che ha subito la riduzione maggiore è quello della Fradusta - aggiunge - che ha visto una diminuzione di spessore medio di 50 metri ed una riduzione areale del 90%». Il ghiacciaio della Fradusta si trova su una delle principali vette delle Pale di San Martino, in provincia di Trento.
La temperatura? Due gradi in più in 40 anni
Analizzando i dati sulle temperature, lo studio ha inoltre evidenziato che in quest'area c'è stato un aumento di circa 2 gradi in 40 anni, circa 0,5 gradi in più ogni decennio. Allo stesso tempo, è stato registrato un aumento delle precipitazioni nevose ma solo in alta quota: questo fenomeno non è stato quindi sufficiente a controbilanciare la sempre crescente fusione del ghiaccio dovuta a estati sempre più lunghe e sempre più calde.