Il maltempo continua a fare danni in Emilia Romagna - Ansa
Lezioni sospese in tutte le scuole, strade a rischio chiuse e smartworking ovunque possibile. Sono le misure da “allerta rossa” attivate in Emilia-Romagna, sferzata dalla tempesta Boris. Le forti piogge – in arrivo dall’Europa centrale dove il ciclone ha già causato gravi alluvioni – si sono fermate sulle province di Bologna, Ravenna, Forlì-Cesena e Rimini dove si temono frane ed esondazioni dei fiumi che già in questi giorni hanno superato il livello di guardia. Il rischio è reale e agli amministratori non rimane altra scelta che attivare le necessarie azioni di prevenzioni. Perciò, di fronte alle condizioni meteo in peggioramento, da mezzogiorno l’allerta di Regione e Protezione civile è passata da arancione a rossa e resterà in vigore fino alla mezzanotte del 20 settembre.
Le scuole di ogni ordine e grado, compresi gli asili nido pubblici e privati, resteranno chiuse in tutte le zone coinvolte. I sindaci hanno applicato l’ordinanza di sospensione delle lezioni su indicazione della presidente regionale facente funzioni Irene Priolo che ha suggerito agli amministratori locali di bloccare anche l’accesso ai parchi e ha raccomandato alla popolazione di stare lontano dai corsi d’acqua, evitare gli spostamenti e ricorrere al lavoro da casa. In via precauzionale, dalla serata di martedì, è stata bloccata anche l’entrata dell’A14 di Cesena Sud verso Bologna, mentre a Cesena sono state chiuse anche le palestre, i centri diurni per anziani e quelli per disabili.
Sulla Romagna aleggia lo spettro della grande alluvione del maggio 2023 anche se Priolo, in conferenza stampa, ha precisato che non si tratta di un evento paragonabile. «Quello che stiamo provando a fare in questo momento – ha dichiarato la presidente – è provare a essere il più cauti possibile, perché le condizioni del territorio sono un po’ più esposte, soprattutto in Appennino, di quello che erano un anno fa».
Secondo il bollettino meteo diramato dai tecnici, le precipitazioni dovrebbero continuare fino al pomeriggio di giovedì con il rischio concreto di provocare frane e innalzamento dei livelli dei fiumi fino allo straripamento. Osservati speciali sono i corsi d’acqua della zona centro-orientale della regione che ieri registravano livelli idrometrici superiori alle soglie 2 nei tratti montani e vicino al 3 nei tratti vallivi degli affluenti di destra dei bacini romagnoli.
Intanto, il maltempo si allarga anche alle Marche dove l’allerta meteo è passata da gialla ad arancione. Preallarme soprattutto a Senigallia dove il Comune insieme al vicino Trecastelli hanno disposto per oggi la chiusura delle scuole; mentre i commercianti hanno già iniziato a predisporre le paratie per scongiurare allagamenti a case e negozi. A preoccupare è soprattutto il livello del fiume Misa, che appena due anni fa era esondato in tutta la vallata causando 13 vittime e danni per quasi due miliardi di euro e che in queste ore è salito per via delle abbondanti piogge cadute negli ultimi giorni. «La situazione è più grave rispetto al 2023. Abbiamo evacuato alcune persone, stiamo verificando ora. Siamo in contatto con la prefettura. Il fiume è esploso in questi minuti» ha detto il sindaco di Modigliana, Jader Dardi.
In Mugello a Piancaldoli, nel comune di Firenzuola (Firenze), «sono caduti 170 mm di pioggia nelle ultime 24 ore». Lo rende noto il governatore toscano Eugenio Gianni spiegando che «nelle prossime tre ore si prevedono precipitazioni, localmente e temporaneamente a carattere di rovescio o breve temporale, su tutta la dorsale appenninica. Nelle successive 3 ore (21-24) si prevede una temporanea intensificazione delle precipitazioni su queste zone».