
I rilievi della Polizia scientifica dopo il ferimento dell'insegnante di Varese - Ansa
Il movente? Una bocciatura
Secondo quando ricostruito dalla Squadra Mobile di Varese, all'origine dell'aggressione all'insegnante di sostegno Sara Campiglio, ci sarebbe una bocciatura, che il giovane, al quale è stata contestata anche la premeditazione, imputava alla docente. Che ora vive nella paura. «Voleva uccidere, non c'è assolutamente una ragione per questa cosa, va fermato, va curato perché potrebbe rifarlo», dicono, allarmati, i parenti della donna. Che ai familiari ha confidato: «Non so come sia successa una cosa del genere, perché ho sempre seguito passo passo tutti i miei studenti».
Dai litigi alle coltellate
Screzi e antipatie personali tra i due studenti sarebbero alla base del ferimento di Pieve Emanuele, secondo quanto ricostruito dagli investigatori. Nonostante la gravità delle ferite riportate, il 15enne non sarebbe, fortunatamente, in pericolo di vita. Ha perso molto sangue, ma la coltellata infertagli del 18enne non ha toccato punti vitali. L'arma, un coltello da cucina, è stata ritrovata nella spazzatura e sequestrata.
«Chi aggredisce il personale scolastico pagherà i danni»
«Ho proposto al ministro della Giustizia una norma che prevede, laddove vi siano state aggressioni, atti di violenza, reati da chiunque commessi, da adulti o da minori, nei confronti di personale della scuola, che si possa agire in giudizio civilmente per ottenere una riparazione dei danni da immagine che l'istituzione scolastica ha subito», ha anunciato il ministro dell'Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, in collegamento con un incontro di presidi. «È, inoltre, urgente che il Parlamento approvi quanto prima il disegno di legge del governo sul voto in condotta – ribadisce Valditara –. Una riforma che abbiamo fortemente voluto per ridare peso al comportamento degli studenti nella valutazione complessiva e rendere obbligatorie le attività di solidarietà sociale per chi compie atti illeciti. È necessario che si ripristini il valore del rispetto e che lo studente sia indotto a riflettere in modo concreto sui doveri che discendono dal suo appartenere alla comunità».