La cosiddetta Porta Venere, a Spello, con i fornici di età augustea e le torri medievali in travertino - WikiCommons
Sono stati trovati a Spello, in Umbria, i resti di un tempio romano di età costantiniana. Lo studio è stato presentato durante l’incontro annuale dell’Archaeolo-gical Institute of America, condotto dai ricercatori della Saint Louis University. Il tempio costituisce una testimonianza importante del culto pagano in un’epoca di diffusione del cristianesimo. L’archeologo Douglas Boin, a capo dello scavo, ha affermato che questa scoperta rivelerebbe una significativa continuità tra il paganesimo classico e il mondo romano paleocristiano, due realtà che spesso vengono confuse nel panorama storico.
Il gruppo di ricerca ha basato la propria analisi dei resti, ritrovati sotto un parcheggio cittadino, sulla base del rescritto diCostantino, del 336 (due tavole in pietra conservate in città) che concedeva agli Umbri, attraverso la mediazione della colonia di Hispellum, di celebrare nel proprio territorio i riti e le manifestazioni ludiche connesse ad antiche consuetudini che li legava alla Tuscia e all’antico centro etrusco di Volsinii. L’imperatore nell’occasione attribuì alla città l’appellativo di “Flavia Constans” e dispose la costruzione di un tempio dedicato al culto della gens Flavia, ossia la propria famiglia.
Gli archeologi sono convinti che il tempio ritrovato sia proprio quello costantiniano. “Questo ritrovamento – commenta Boin – evidenzia l’esistenza di un culto imperiale sotto un sovrano cristiano”. Nel 2018 aveva aperto al pubblico la Villa dei Mosaici, una delle scoperte archeologiche più importanti in Umbria degli ultimi decenni.