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Proprio l'aver sporcato quell'ultima decisiva diagonale, come ammesso dalla stessa ginnasta azzurra, ha fatto la differenza. Per arrivare al bronzo Ferrari doveva essere perfetta, non lo è stata. Anche il suo storico allenatore Enrico Casella, a differenza di Londra quando giustamente sparò a zero sulla giuria, ammette la correttezza del risultato. L'amarezza per il non aver messo la ciliegina sulla torta di una carriera comunque ricca di successi resta. "Ci ho sperato fino all'ultimo perché ci poteva stare. Ho dato sempre il massimo", dice ancora l'azzurra che nell'ultimo periodo è stata tormentata da problemi al tendine. "Due Olimpiadi e due quarti posti al limite. Nello sport c'è chi vince e chi perde. A me è andata così di nuovo", prosegue facendo fatica a trattenere le lacrime. E quando gli si chiede del futuro Vanessa respira a lungo. "Sto pensando, ho qualche ora di volo da fare. Prima torno a casa". Ancora una volta malinconicamente senza una medaglia al collo.Lapresse