Gli esperti ne sono certi: la tecnologia salverà la televisione. Nel senso che darà nuova vita all’offerta televisiva, ringiovanendo con novità tecnologiche programmi e palinsesti televisivi sempre più stanchi e ripetitivi. Il primo passo – strombazzato in queste settimane anche con articoli a pagamento sui maggiori quotidiani – è la tv ad alta definizione. Quella che, offrendo immagini molto più definite e colorate, fa brillare di nuova luce soprattutto gli eventi sportivi, i grandi filmoni e i documentari. Mentre non dà alcun valore aggiunto, per esempio, ai talk show e ai panini politici dei tg. Sky sull’alta definizione ci punta da matti. Anche perché – dato non secondario – sulla 'piattaforma' concorrente del digitale terrestre l’alta definizione (per ora) non è possibile. Ma la rivoluzione tecnologica che ci attende è un’altra. Anzi, sono due. La prima – prevista entro pochi anni – è la televisione tridimensionale (ne sono già stati prodotti dei prototipi che però, al momento, costano un’enormità). Quella che porterà nelle nostre case i nuovi cartoni animati come Up e i nuovi film d’azione in 3D, facendoci immergere sempre più nelle storie, circondati da animali e nemici di varie dimensioni e caratteri. Op- pure – senza neppure dover inforcare gli appositi occhialini che si usano nei cinema 3D – potremo goderci a bordo campo le partite di basket e di calcio, arrivando persino a sfiorare i giocatori. Quella di dare una nuova vita «briosa» agli stanchi contenuti tradizionali cambiando il mezzo e non il contenuto è il classico uovo di Colombo capace di salvare il sistema televisivo. Una rivoluzione talmente importante da riservarci più di una novità. Oltre alla tv tridimensionale è infatti in arrivo (al massimo entro dieci anni) un’altra «nuova televisione rivoluzionaria »: quella a ologrammi. Per capire come funziona, facciamo un salto indietro di qualche mese. Fino alle elezioni americane. Fino alla sera del 4 novembre 2008. Durante lo speciale televisivo della Cnn sulla notte delle elezioni, accanto al conduttore presente in studio apparve l’ologramma (cioè la proiezione elettronica tridimensionale) dell’inviata a Chicago Jessica Yellin. Bene, quando la tv a ologrammi farà il suo ingresso nei nostri salotti, accanto a voi si potranno materializzare Bruno Vespa e gli ospiti di Porta a porta o i cantanti del Festival di Sanremo. Detta così forse non è il massimo. Ma se applicate la scena agli eventi sportivi e al cinema le cose cambiano decisamente. Pensate a quanto possa essere entusiasmante (o caotico, a seconda dei punti di vista) vedere ogni domenica pomeriggio Trezeguet e Ibrahimovic – per ora, non a grandezza naturale, ma alti circa un metro – correre, passare, tirare e fare falli tra i mobili di casa vostra. Oppure immergervi nell’enterprise di Star Trek o in un campo di battaglia a fianco del nuovo Rambo. La tv a ologrammi tra l’altro non userà più alcun televisore o schermo ma solo un piccolo dischetto, simi a quelli dell’hockey: basterà accenderlo per animare l’aria con le immagini tv tridimensionali. Secondo gli esperti, la battaglia tecnologica del futuro vedrà contrapposte anche la tv tradizionale e il mondo di internet. Appena i collegamenti per navigare in rete saranno potenziati fino a una banda di 100mega (attualmente in Italia viaggiamo attorno ai 5/10mega effettivi ma in alcune zone di Parigi è già disponibile la connessione a 100 mega) su internet esploderà una nuova era del «videointrattenimento». Le televisioni via web, per esempio, potranno offrire l’alta definizione e programmi tridimensionali. Ma a rubare pubblico alla tv tradizionale saranno soprattutto i videogiochi tridimensionali via internet in grado di permetterci di giocare in tempo reale e in 3D con persone lontane migliaia di chilometri. Per capire l’effetto che farà provate a immaginarvi seduti in un bolide virtuale di Formula 1 proiettato in tridimensionale in casa vostra, mentre correte a Monza o a Silverstone; oppure pensatevi mentre giocate a ping pong con vostro figlio, sfidando insieme a lui i cartoni tridimensionali di Minnie e Topolino. Alla fine di questa «passeggiata nel futuro» resta però una domanda: una simile rivoluzione tecnologica aiuterà anche la qualità dell’offerta televisiva a migliorare o la schiaccerà sempre più su modelli soprattutto «estetici» ed «emozionali»? Su questo punto gli esperti, per ora, tacciono. Forse si sono ammutoliti al pensiero del Grande fratello 2019, quello in cui gli ologrammi tridimensionali dei concorrenti bivaccheranno nei nostri salotti.