Sembra un documentario, invece è per lo più un film di finzione, pensato per il pubblico delle famiglie, con tanto di sceneggiatura e attori, tutti (o quasi) appartenenti al mondo animale. Amazonia 3D di Thierry Ragobert, coproduzione franco-brasiliana in sala per celebrare la Giornata Mondiale della Foresta indetta dall’ONU dello scorso 21 marzo, è uno spettacolare viaggio nella più grande foresta della Terra, che dal luglio 2012 all’agosto 2013 ha visto bruciare 5.843 km di vegetazione per far posto a dighe, strade, miniere e terreni agricoli. Protagonista è una scimmietta sopravvissuta a un disastro aereo e costretta ad affrontare un mondo totalmente nuovo e minaccioso. Attraverso i suoi occhi stupefatti e incantati, come quelli di un bambino, accompagnato dalla voce narrante di Alessandro Preziosi, lo spettatore si immergerà nella stupefacente bellezza della natura brasiliana, contemplerà paesaggi mozzafiato, incontrerà gli animali più strani, palpiterà al ritmo delle avventure della piccola protagonista. «Dopo aver realizzato The Whit Planet nel 2006 – ha raccontato il regista Ragobert – ho pensato che sarei potuto andare avanti nel racconto del pianeta, ma ci sono voluti più di sei anni per realizzare questo nuovo film. Oltre che con biologi e naturalisti abbiamo lavorato con Araquém Alcantara, celebre fotografo brasiliano, che da un quarto di secolo attraversa l’Amazzonia con il suo obiettivo. Nessuno conosce il territorio meglio di lui». Se le location sono tutte reali, in realtà il film è accuratamente costruito e girato in una sorta di bioparco dai confini assai più ristretti dove gli animali sono stati messi in condizione di reagire in un determinato modo dopo un lungo e paziente addestramento a tollerare la presenza umana. Il montaggio ha fatto il resto restituendoci con i suoi artifici un forte senso di suspance e i sentimenti della scimmietta: paura, gioia, voglia di sopravvivere, stupore per la bellezza e il mistero della natura. 'Una volta raccolta tutta la documentazione necessaria, abbiamo affidato lo sviluppo della storia a tre sceneggiatori, evitando però sia dialoghi che la presenza umana, per restituire un ritratto il più accurato possibile della foresta amazzonica. Ma la sfida più impegnativa è stata quella di trovare un equilibrio tra le leggi della natura e le esigenze cinematografiche e avvicinarci agli animali senza turbare le loro abitudini. Il segreto è quello di conservare sempre una grande umiltà: capitava spesso di prepararsi per ore a riprendere qualcosa ed essere poi costretti a confrontarsi con una situazione imprevista e rivedere tutto all’ultimo momento. Spesso però abbiamo vissuto momenti davvero speciali, in cui gli animali reagivano in maniera insolita, offrendoci le immagini necessarie a mostrare le emozioni dei nostri 'personaggi'». Quella del 3D è stata una scelta naturale considerando la spettacolarità di un paesaggio che tornerà sullo schermo anche versione cartoon, nel film di animazione Rio 2 - Missione Amazzonia di Carlos Saldanha a sostegno del WWF per una campagna di sensibilizzazione per la salvaguardia di specie animali a rischio estinzione. Nel film, nelle nostre sale dal 17 aprile, il pappagallo Blu e la sua compagna Gioiel saranno alle prese con una difficile riunione di famiglia nel cuore della foresta dove riscopriranno il fascino delle proprie radici e la potenza della natura tra suoceri invadenti e bracconieri senza scrupoli.