E’ d’argento dunque l’undicesima medaglia azzurra di questi Giochi. Prestigiosa certo, ma alla fine abbastanza deludente vista la tradizione che accompagna le nostre fiorettiste, già penalizzate in questa edizione dall’assenza della gara a squadre, altra tradizionale disciplina nella quale difficilmente falliscono. Elisa di Francisca ha pagato in finale l’inspiegabile crisi che ha patito dopo essere andata in vantaggio per 3-0 in avvio, concedendo poi alla russa 7 stoccate vincenti consecutive. Il fioretto di Elisa è tornato poi a “funzionare”, rendendosi protagonista di una grande rimonta. Ma il divario era enorme e la Deriglazova si è imposta alla fine per 12-11.
A completare la giornata storta della scherma italiana, prima l’uscita di scena degli uomini della sciabola (con Aldo Montano battuto agli ottavi e Diego Occhiuzzi ancora prima) e l’eliminazione inattesa nella stessa gara che avrebbe dovuto proporre la sfida con la Di Francisca nei primi turni della Errigo ad opera della canadese Harvey, con tanto di accuse al maestro Tomassini, a riprova di un clima non certo disteso all’interno della squadra. Come del resto accadeva in passato, con la regina Vezzali spesso invisa alle compagne. Ma allora i trionfi cancellavano sempre ogni problema di rapporti, e i sorrisi riuscivano a dissimulare il disagio. Ora evidentemente non più.