Uno dei reperti archeologici recuperati dai Carabinieri del nucleo TPC - Ansa
Continua il rientro in Italia di reperti archeologici e opere d'arte frutto di scavi clandestini o furti e venduti negli Stati Uniti da trafficanti internazionali. Oggi è stato presentato il ritorno di sessanta pezzi, del valore complessivo di 20 milioni di dollari, tra cui un affresco pompeiano proveniente da scavi clandestini in area vesuviana rappresentante Ercole fanciullo con serpente, risalente al I secolo d.C., una testa marmorea di Atena, una coppa di vino (kylix) a sfondo bianco, un busto in bronzo.
L'operazione, frutto della collaborazione tra i Carabinieri per la Tutela del Patrimonio Culturale (TPC) e il New York County District Attorney's Office (DAO), è stata presentata dal generale Vincenzo Molinese, comandante dei Carabinieri Tpc, dal ministro della Cultura Sangiuliano e dal viceprocuratore del District Attorney's Office di Manhattan, Matthew Bogdanos. «Nel corso dell'ultimo anno - ha detto Molinese - abbiamo rinvenuto quasi 600 reperti archeologici italiani all'estero, in particolare in America, grazie al lavoro di diplomazia culturale svolta dal ministero della Cultura insieme alla Farnesina».
Particolare dell'affresco pompeiano con Ercole fanciullo - Ansa
Alcuni reperti erano confluiti in collezioni private statunitensi, come in quella di uno dei più grandi collezionisti d'arte antica del mondo, al quale è stato ora imposto, fatto inedito, un divieto a vita di acquistare antichità: «Attraverso indagini tradizionali abbiamo raccolto prove documentali e fotografiche sui beni culturali e archeologici trafugati illecitamente dal nostro Paese - ha spiegato Molinese - poi abbiamo esplorato il web individuandoli in collezioni private, poli museali o case d'asta». I beni recuperati saranno temporaneamente esposti presso il Museo dell'arte recuperata di Roma, in vista dell'individuazione delle istituzioni museali finali.
Nel 2022 sono stati quasi 75mila i beni archeologici e paleontologici recuperati (74.748) e 1.227 opere false sequestrate, per un valore, qualora immesse sul mercato come autentiche, di oltre 85 milioni di euro. L'attività operativa dell'anno del TCP, i cui dati non sono ancora completi, ha fatto registrare centinaia di verifiche sulla sicurezza in musei, biblioteche e archivi, perquisizioni e 971 persone denunciate. In particolare, , i furti di beni culturali sono stati complessivamente 288 di cui 10 in musei e 123 nei luoghi di culto.
Dall'inizio del 2023 invece i Carabinieri TPC hanno effettuato 1.584 controlli a siti monumentali o paesaggistici, rilevando attività illecite e procedendo al deferimento di 124 persone e al sequestro di 8 immobili e 2 tra aree paesaggistiche o strutture (edificate senza le previste autorizzazioni) ricadenti in aree soggette a vincolo.