giovedì 23 dicembre 2021
I violoncellisti rockstar 2Cellos, a sinistra il croato Stjepan Hauser e a destra lo sloveno Luka Sulic

I violoncellisti rockstar 2Cellos, a sinistra il croato Stjepan Hauser e a destra lo sloveno Luka Sulic - Giulio C. Ladin

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Con i loro violoncelli rock hanno divertito ed emozionato centinaia di migliaia di persone nel mondo, rivoluzionando la musica e tracciando in 10 anni una nuova strada tra classica e moderna. Stiamo parlando dei 2Cellos, 6 album (l’ultimo Dedicated uscito a settembre, lanciato dal singolo Sweet child o’ mine dei Guns N’ Roses), fenomeni da centinaia di milioni di visualizzazioni con le loro perfomance fuori da ogni schema, stimati professori di musica classica con l’animo delle rockstar. Ma ora per lo sloveno Luka Sulic, 33 anni, e il croato Stjepan Hauser, 34 anni, «è tempo di prendere nuove strade, di aprire nuovi capitoli della nostra vita. Insieme abbiamo raggiunti traguardi incredibili». Dopo 10 anni, da quando nel 2011 il video della loro personale reinterpretazione della hit di Michael Jackson Smooth Criminal divenne virale su Youtube ed Elton John li chiamò con sé in tour, Luka Sulic e Hauser hanno deciso di mettere fine al progetto 2Cellos, ma non senza un tour mondiale.

Al via da marzo negli Usa, covid permettendo, farà tappa al Mediolanum Forum di Milano il 20 maggio il concerto «che deve essere memorabile. Il miglior tour di sempre, con la miglior scaletta di sempre. Non uno spettacolo all’insegna della tristezza, ma una celebrazione di 10 anni fantastici. Un vero happy end», raccontano i due. Il giro di saluti ha avuto la sua anteprima però su un palco speciale, quello del tradizionale Concerto di Natale tenutosi il 16 dicembre all’Auditorium della Conciliazione di Roma, e che verrà trasmesso domani, 24 dicembre, in prima serata su Canale 5. Promosso dalla Congregazione per l’Educazione Cattolica a sostegno della attività della Fondazione Pontificia Schola Occurrentes e Missioni don Bosco per Haiti e il Libano attraverso il numero solidale 45582, il Concerto è condotto da Federica Panicucci e vedrà tra gli ospiti, oltre ai 2Cellos, Shaggy, Anngunn, Ian Anderson, Enrico Ruggeri, Rita Pavone, Francesca Michielin, Arianna, Bugo, Giò Di Tonno. «Non potevamo dire di no a un invito del genere. Abbiamo anche avuto l’onore e l’opportunità di incontrare il Papa. Una persona incredi- bilmente accogliente e calda – rivelano entusiasti i due che hanno salutato il Santo Padre insieme agli artisti del concerto vaticano –. Non parliamo italiano, ma in qualche modo siamo riusciti comunque a capire ciò che ha detto nel suo discorso. Perché certe cose, come la musica, non hanno bisogno di parole per essere comprese ». Domani sera li vedremo commuovere la platea dell’Auditorium della Conciliazione con due sentite reintrepretazioni di With or without you degli U2 e di Hallelujah di Leonard Cohen. Inoltre Hauser, come solista, lo vedremo nello speciale Notte di Natale che Rai 1 propone il 24 dicembre alle ore 23.15 all’interno del programma Viaggio nella Chiesa di Francesco: la star mondiale del violoncello dalla Grotta di Sant’Alfonso Maria de’ Liguori a Scala, piccolo presepe della Costiera amalfitana, reinterpreta il famoso inno Quanno nascette ninno scritto dal santo proprio a Scala. Con Hauser, la riflessione di padre Enzo Fortunato, direttore della rivista San Francesco.

Hauser partecipa inoltre al tradizionale Concerto di Natale da Assisi dalla Basilica Superiore di San Francesco in onda il 25 dicembre su Rai 1 alle 12.30 e in replica su Rai 5 alle 21.15. Questo è un assaggio dei diversi percorsi che i due hanmolto no maturato in questi ultimi tre anni in cui non hanno suonato insieme, anche a causa della pandemia. «Non abbiamo suonato per quasi tre anni, una cosa da pazzi – spiega Hauser, il più esuberante dei due artisti – Ora abbiamo differenti direzioni, diversi stili di vita. Ed anche abbiamo maturato diverse vie professionali ». Il lockdown ha fatto riflettere. Per Hauser «è stato un periodo non buono per alcune cose, ma fantastico per altre, abbiamo avuto più tempo per fare ciò che non riuscivamo a fare, per vivere con le nostre famiglie. Prima eravamo sempre in tour, avevamo un concerto dopo l’altro. Abbiamo scelto di vedere positivo». Luka Sulic si è dedicato invece a fare il papà a tempo pieno: «Sono stato molto occupato a casa. Ho un bimbo di 4 anni, una bimba di due mezzo e il piccolo di 9 mesi – racconta intenerendosi –. Personalmente questo periodo è stato pieno di valore, ho speso più tempo con la mia famiglia, abbiamo costruito la nostra casa. Ma ero anche impegnato con il mio ensemble. A dispetto della situazione pandemica quest’anno abbiamo fatto 15 concerti per violoncello solo, e sono molto soddisfatto, bisogna fare il meglio in tutti i periodi, bisogna vivere» Per ambedue c’è stato un ritorno al quel mondo classico in cui hanno suonato nelle più prestigiose orchestre, ma con cui erano stati molto critici per la sua rigidità formale. Hauser ha pubblicato un album solista con brani da Tchaikovsky a Borodin, Classic, «dove emerge la mia parte romantica e seduttiva, che nei 2Cellos non si esprimeva » spiega. Mentre Sulic ha pubblicato la prima rivisitazione per violoncello in assoluto de La quattro stagioni di Vivaldi. «La musica classica è sempre stata parte della nostra vita.

E lo sarà per sempre – ci spiega Hauser –. La nostra maggiore soddisfazione è di avere portato il violoncello ai giovani. Perché i giovani sfortunatamente non sono molto introdotti alla musica classica. Ma noi abbiamo fatto un lavoro incredibile. Prima dei 2Cellos il violoncello non contava niente, mentre era cool suonare il violino e il pianoforte. E adesso lo è diventato il violoncello. In centinaia di ragazzi si sono iscritti al Conservatorio per suonare il violoncello dopo averci ascoltato. È fantastico. In fondo questa musica ai tempi era rock’n roll. Ai tempi di Mozart non c’era David Guetta, David Guetta era Mozart». Per Luka Sulic è arrivato invece il momento di darsi alla composizione: «Vorrei creare qualcosa di originale, di nuovo, magari scrivere per film o tv: è il mio obiettivo per il futuro» Intanto c’è da pensare ai concerti del tour del decennale, compresa l’Italia, Paese che ambedue amano molto. «Ricordiamo un indimenticabile concerto all’Arena di Verona, un traguardo importante per noi – dicono all’unisono –. Gli italiani sono così ricchi di emozioni e l’Italia per noi è come una seconda casa. Inoltre la melodia italiana è la più bella, avete il belcanto» aggiungono, ricordando un loro mito, Ennio Morricone. «Ha scritto le più incredibili melodie, noi siamo cresciuti con le sue meravigliose composizioni e ci ha ispirato così tanto come musicisti ». Comunque l’amicizia continuerà tra il misterioso Luka e lo stravagante Stjepan, che si definiscono opposti e complementari come lo jin e lo jang. «Quello che abbiamo raggiunto insieme è quasi un miracolo, perché noi siamo così diversi, ma suonando insieme noi siamo come uno – spiegano –. Noi ci completiamo benissimo, abbiamo caratteri opposti ma in comune il senso dell’umorismo e un cuore aperto. Ed è così difficile avere delle buone relazioni in questo pazzo mondo. Ma noi siamo ancora amici dopo dieci anni, anzi, adesso siamo amici ancora migliori». Infine i 2Cellos fanno un augurio speciale per queste Festività: «Natale è parte della nostra cultura, della nostra tradizione e della nostra religione. Vogliamo che tutti siano felici e che questo stupido periodo finisca e si torni alla normalità».

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