Archiviati i sorrisini di circostanza su Berlusconi, Merkel e Sarkozy inaugurano con l’Italia di Monti la stagione dell’«alta considerazione». È l’espressione usata dal cancelliere tedesco per dare il benvenuto al presidente del Consiglio italiano, in attesa di incontrarlo «quanto prima», non appena il neopremier si sarà insediato ufficialmente.L’appuntamento ufficiale a Bruxelles dovrebbe essere, una volta votata la fiducia all’esecutivo, la riunione dei ministri economici dell’Eurogruppo prevista il 29 novembre, a cui seguirà l’Ecofin il giorno dopo.La missione numero uno in Europa per Monti sarà ridare credibilità al Paese. Per le principali capitali europee, è troppo importante in una fase di «crisi sistemica» come quella denunciata ieri da Barroso, poter contare sul rinnovato prestigio dell’Italia. Così il portavoce del cancelliere Steffen Seibert sottolinea come Monti sia «un esperto, che conosce molto bene l’Europa», cui toccherà adesso portare avanti concretamente le misure per riconquistare la fiducia dei mercati, dopo i provvedimenti di risparmio e riforme varati dall’ex governo Berlusconi. Con Roma «il governo tedesco è orientato all’abituale stretta e amichevole collaborazione» ha aggiunto Seibert.
Ancora più esplicito ed entusiasta, se possibile, è Sarkozy, che dopo aver ironizzato privatamente sul Cavaliere («Nei summit internazionali aveva un lato patetico» avrebbe detto) prende carta e penna e scrive direttamente al suo successore. «Le settimane che vengono saranno decisive. Insieme ce la faremo» è il messaggio del presidente francese. Parigi ha tutto l’interesse a tenere lontano da sè l’assalto dei mercati, anche perché in gioco c’è la valutazione da «tripla A» che garantisce la massima affidabilità dello Stato nell’onorare il proprio debito. E proprio i nuovi massimi raggiunti dallo spread francese confermano che il «contagio» è già arrivato Oltralpe. Agire «insieme» è dunque un auspicio e una richiesta obbligata. «Sono convinto – ha ribadito Sarkozy – che l’applicazione da parte dell’Italia di nuove misure che si aggiungono ai piani già adottati vi consentirà, nella fiducia, di trovare il cammino della stabilità e della crescita». Non fa sconti il premier britannico, David Cameron, secondo cui Roma è ora attesa da «dure riforme economiche, una priorità immediata».Più in generale, la formazione del governo Monti «è una buona notizia per l’Italia e la zona dell’euro» secondo il presidente dell’Eurogruppo, Jean Claude Juncker, non fosse altro perché «l’Italia, membro fondatore della Ue e terza economia dell’Eurozona, ha una responsabilità particolare in questi tempi tumultuosi».Il tempo per dare risposte all’Europa sarà molto breve: a fine mese è attesa la presentazione da parte del commissario agli Affari economici Olli Rehn del primo rapporto sull’Italia, che verrà messo a punto sulla base del primo monitoraggio condotto dagli ispettori di Ue e Bce venuti a Roma, oltreché alle risposte al questionario di Bruxelles inviate dall’ex ministro Tremonti. Non solo l’Europa, ma anche l’America guarda con la massima attenzione ai primi passi del nuovo governo Monti. «Napolitano ha fatto un bellissimo sforzo – ha detto ieri l’ambasciatore statunitense in Italia, David H. Thorne –. Speriamo tutti che questo governo avvii iniziative utili a risistemare il Paese e l’economia italiana e a far calmare i mercati. Nutro grandi speranze. Vedremo cosa accadrà nei prossimi 15 mesi». Una scadenza che coincide, guarda caso, con la fine della legislatura.