La senatrice Cirinnà è decisa: avanti tutta, sulle unioni civili, anche senza Ncd, o lameno parte di esso. Per questo provvedimento «la ripresa in commissione giustizia del Senato ci sarà il 2 settembre con una seduta che durerà tutto il giorno. Nella pausa estiva i nostri pontieri hanno lavorato con i colleghi del Nuovo centrodestra che vogliono essere della partita. Quando si legifera sul diritto di famiglia in questo Paese non si può pensare che un partito di maggioranza ne stia fuori».
In una intervista all'Unità online Monica Cirinnà, senatrice del Pd e relatrice del provvedimento, chiarisce che non intende concedere tempo alle pur indispensabili mediazioni: «Si tratta di un istituto giuridico diverso dal matrimonio – spiega – quindi penso che una composizione si possa trovare. Detto ciò, è chiaro che ci sono dei punti intoccabili del testo che sono quelli ribaditi dallo stesso Matteo Renzi: e cioè tutti i diritti sociali, la reversibilità della pensione e l'estensione della responsabilità genitoriale sul figlio del partner».
E conclude, ultimativa: «Per la prima volta dopo Dico, Pacs, DiDoRe i numeri in Commissione giustizia e in aula del Senato ci sono anche senza il supporto dei colleghi di Ncd. Lo ripeto non bisogna tenere fuori nessuno, si dialoga con tutti, ma il testo non verrà snaturato».