«Non si fa così, non si fa così...». Continua a ripetere queste parole Augusto Di Meo, rigirando tra le mani la risposta del ministero dell’Interno a un’interrogazione parlamentare. È il «no» al riconoscimento di testimone di giustizia. Un «no» burocratico, perché quando il 19 marzo 1994 vide il killer di don Peppe Diana e andò subito dai carabinieri, la legge sui testimoni di giustizia, la n. 45 del 2001, ancora non c’era. Augusto dunque, come si legge nella risposta del Viminale, è «testimone oculare» e viene segnalata «l’importanza del contributo del Di Meo per la condanna degli autori dell’omicidio Diana, condanna confermata dalla Cassazione nel 2004».
Una testimonianza fondamentale per individuare il camorrista Giuseppe Quadrano. Però, si legge ancora nella risposta inviata al deputato Arturo Scotto di Sel, «voglio precisare peraltro che il Consiglio di Stato, con un recentissimo parere, reso all’Amministrazio- ne per altro caso, ha espressamente escluso che si possano far retroagire gli effetti della novella del 2001 a situazioni anteriori al venire in essere del suo presupposto, e cioè l’esistenza di testimoni di giustizia».
In altre parole chi ha denunciato, raccontato, parlato prima di quella legge non può essere considerato testimone di giustizia. Ricordiamo, come scrive lo stesso ministero nel documento inviato, che la legge n.45 «ha delineato la figura del testimone di giustizia prevedendo specifiche misure di tutela e assistenza. Si è inteso in tal modo – si legge ancora – valorizzare il contributo dato alla giustizia da coloro che hanno sentito il dovere di testimoniare a scapito della loro incolumità e dei loro familiari».
Ma quello che preoccupa di più Augusto è che torni la sfiducia tra la gente di Casal di Principe. «Qua i clan si stanno riorganizzando e allora non vorrei che si tornasse a dire 'non denunciate' ». Lui però non cambia idea. «No, assolutamente. Ho ancora tanti incontri programmati in giro per l’Italia. Io continuo a fare quello che ho sempre fatto. Lo faccia per don Peppe e per la mia terra. Però non si fa così... ». E si commuove.