«Se ci sarà la volontà di arrivare a un compromesso alto e vero noi non ci tireremo indietro». Gaetano Quagliariello registra nuove aperture nel Pd sulle unioni civili e tende la mano. Ma se così non fosse Ncd non rinuncerà alle sue battaglie, con tutte le prerogative concesse dal regolamento. «Ci sono di mezzo i nostri principi», sottolinea il coordinatore di Ncd.
Lei vede un clima nuovo, dopo la grande manifestazione di sabato?Lo vedremo subito in base alle risposte che arriveranno a due nostre richieste. La prima; eliminare ogni riferimento alla teoria del gender nella riforma della scuola, sia pur con riferimenti esterni. Può bastare il divieto di discriminazione fra i sessi, e di ogni violenza e persecuzione. La seconda: il governo eviti domani (oggi,
ndr) di prendere posizione in commissione sulle unioni civili, eviti di strozzare il dibattito.
Il ministro Boschi ha detto che vanno ascoltate le ragioni della piazza, accanto a quelle degli omosessuali. Un’apertura?Non si tratta di concedere qualcosa, non chiediamo un
maquillage al ddl Cirinnà. Un confronto senza ipocrisia, e se ne scaturisce un compromesso vero ci stiamo.
Ma quel è il punto, allora?Il punto è che un testo di piena equiparazione al matrimonio con la sola eccezione delle adozioni si espone a eccezioni di costituzionalità o a ricorsi alle Corti europee con esito già scontato. Come insegna la giurisprudenza europea consolidata. E questo il nodo che va rimosso: il simil-matrimonio.
Il tema è stato compreso?Eravamo al muro di gomma, al pensiero unico. Quanto meno, dopo la manifestazione, la questione è sul tavolo e la partita è aperta.
Vi chiedono però di rinunciare all’ostruzionismo.Siamo per un confronto approfondito, per favorire un compromesso alto. Altrimenti combatteremo la nostra battaglia fino in fondo, tenendo fuori il governo.