Un passo avanti e mezzo indietro. Se l’altro ieri sembrava che la Rai volesse "muoversi " perché (almeno) nell’ultima puntata di "Vieni via con me", lunedì prossimo, le famiglie di chi è in stato vegetativo abbiano diritto di replica a quanto sostenuto da Fazio e Saviano, Beppino Englaro e Mina Welby, la situazione in viale Mazzini invece ieri è andata improvvisamente, apparentemente, in stallo. Nell’attesa, di fatto, del Consiglio d’amministrazione di oggi.Centosessantanove parlamentari (di Pdl, Lega, Pd e Udc) nel frattempo hanno sottoscritto la richiesta di quello stesso diritto di replica. E il sottosegretario Eugenia Roccella ha spedito a Fazio e Saviano «una copia del documento del ministero della Salute sugli Stati Vegetativi, frutto del lavoro dei maggiori esperti in materia, e una copia del Libro Bianco, scritto in prima persona dalle associazioni dei familiari di questi disabili gravi».Ma torniamo in viale Mazzini. Sembrava che più di qualcosa si muovesse, al punto che l’Udc stava per rinunciare al sit-in previsto per ieri pomeriggio, che invece si farà stamattina alle nove e mezza, perché le (ufficiose) "rassicurazioni" arrivate dalla tivù di Stato sono state, a ieri sera, troppo generiche e generaliste. Si sussurra, ad esempio, che si voglia dare sì la possibilità di replica a quelle famiglie, ma solamente all’interno dell’altro programma di Fazio ("Che tempo che fa") che ha collocazione e ascolti decisamente minori: una soluzione insomma, che viene giudicata unanimemente di facciata e, perciò, insopportabile. Specie tenendo conto che invece «da "Vieni via con me" finora è arrivata l’immagine di un buonismo d’accatto» – spiega Paola Binetti (parlamentare Udc) – a mascherare «l’aggressione precisa, sistematica, ragionata e in crescendo sul fronte dei valori fondamentali».Allora il sit-in stamane ci sarà, con striscioni e bandiere e parecchi parlamentari, ma non soltanto loro: per esempio ha annunciato la sua presenza anche il capogruppo Udc in Campidoglio, Alessandro Onorato, «per protestare contro la mancata risposta della trasmissione di Fazio e Saviano sul tema della difesa della vita».Il sottosegretario Roccella intanto, come si accennava, ha fatto avere a Fazio e Saviano il documento del ministero sugli stati vegetativi e il Libro Bianco dei familiari: «In queste pagine – ha spiegato – si conferma che troppo poco si sa ancora delle condizioni di queste persone in stato di estrema disabilità». Tanto che negli ultimi anni, attraverso l’esperienza di chi vi è coinvolto e insieme le indagini scientifiche all’avanguardia, «si è scoperto che molte di quelle che venivano spacciate per assolute certezze in realtà non lo erano affatto». Rendendosi conto che «i disabili in stato vegetativo sono persone con cui si può stabilire una relazione, persone che possono sentire dolore e possono avere elementi di coscienza». Per questo la Roccella ha allegato ai due documenti una sua lettera: «Cari Fazio e Saviano, leggete questi due documenti. Il ministero della Salute ha fatto in modo che i familiari dei malati avessero spazio e voce. Da voi li avranno? Li farete parlare?».A proposito: annotazione finale: la Endemol Italia (gruppo Mediaset), casa di produzione di "Vieni via con me", si è pubblicamente complimenta «con Fabio Fazio, che, anche stavolta, ha saputo creare un programma innovativo e di successo, con Roberto Saviano, per la qualità dei suoi racconti, con gli autori, la redazione e tutto il gruppo di lavoro». Dal loro punto di vista alla Endemol gongolano, ovviamente, poiché per la terza puntata gli ascolti si sono impennati: 9.600 mila telespettatori (pari al 31.60% di share). Gongola, altrettanto ovviamente, lo stesso Fazio: «Siamo molto felici – ha fatto sapere – e per ringraziare il pubblico abbiamo chiesto alla Rete, che ha accettato, di andare in onda con l’ultima puntata fino a mezzanotte».