Nuove incognite sulla possibilità che la proposta di legge sul fine vita sia approvata definitivamente in tempi brevi. Infatti, secondo quanto ha riferito ieri in aula il vicepresidente della Camera, Rocco Buttiglione, la conferenza dei capigruppo, tenutasi ieri a Montecitorio, ha inserito il provvedimento nell’ultima settimana di giugno, ma il provvedimento è al penultimo punto dei temi della settimana. È quindi possibile che anche nel mese di giugno non venga trattato dall’assemblea, perché in quei giorni è probabile che inizi la sessione di bilancio con la presentazione dei documenti relativi. «Spero che non si tratti di una data ambigua – commenta la udc Paola Binetti – che porti ad un ennesimo rimbalzo del dibattito. Io sono assolutamente convinta della necessità di far arrivare al più presto in porto questo provvedimento e chiedo a chi è altrettanto convinto nella maggioranza di non lasciarsi condizionare dalle esigenze degli equilibri politici, perché questa legge è al di sopra di essi». L’ex presidente di Scienza&Vita esprime il timore che «mentre in Parlamento si temporeggia sulla proposta di legge sul fine vita, nel territorio si assista al proliferare di registri comunali dei testamenti biologici ». Si augura, quindi, di «non veder- li spuntare a Milano o Napoli e nemmeno a Crotone». Ci si deve rendere conto, secondo la Binetti che «nelle more del dibattito sulle Dichiarazioni anticipate di trattamento si registra una escalation di propaganda di stampo eutanasico». Il relatore del provvedimento, il pidiellino Domenico Di Virgilio, comunque, assicura: «A fine giugno alla Camera riprenderà l’esame del provvedimento in materia di testamento biologico come da calendario predisposto dalla conferenza dei presidenti di gruppo». Secondo l’esponente della maggioranza, «del resto è bene che questo provvedimento, così delicato, sia affrontato lontano da appuntamenti politici che possono creare tensioni e strumentalizzazioni di vario genere. E a metà giugno sono previsti i referendum ». Di Virgilio si dice «ottimista» e spera che «con la buona volontà di tutti si possa giungere a un testo largamente condiviso». Per il relatore «la proposta di legge senza alcun dubbio sarà approvata prima della sospensione estiva dei lavori parlamentari». La maggioranza, spiega, «la vuole con grande determinazione ». Il parlamentare del centrodestra esprime la convinzione che «la legge sia attesa da molti italiani» e che «abbia il consenso» della opinione pubblica. «Non vedo ostacoli – insiste Di Virgilio – manca solo il passaggio nell’aula della Camera, la commissione ha già approvato gli emendamenti. Qualora dovessero esserci voti a scrutinio segreto sono convinto che accadrà come è già avvenuto al Senato: il provvedimento avrà un sostegno ancora più ampio». Di Virgilio è fiducioso che anche il passaggio di ratifica al Senato, sulle modifiche apportate rispetto alla formulazione iniziale data da Palazzo Madama nel testo approvato nel marzo del 2009, possa avvenire in breve tempo e senza grandi difficoltà. La discussione generale sul provvedimento si è già svolta nell’aula della Camera il 7 e il 9 marzo. Il 27 aprile poi è ripreso il dibattito con la votazione delle pregiudiziali di costituzionalità dei radicali e dell’Idv e con la richiesta di sospensiva del Pd che sono state tutte respinte. Ora deve iniziare il voto degli emendamenti e degli articoli della proposta.