"Con la preghiera e con l'affetto sono vicino a tutti i malati". Lo ha assicurato il Papa dopo l'Angelus. "Domani memoria liturgica della Beata Vergine Maria di Lourdes, ricorrerà - ha ricordato Benedetto XVI - la Giornata Mondiale del Malato. La celebrazione solenne avrà luogo nel Santuario mariano di Altotting, in Baviera". "Mi unisco piritualmente - ha concluso - a quanti si raduneranno in quel Santuario, a me particolarmente caro". Attingere «dall’amore infinito di Dio la forza di vivere quotidianamente un’attenzione concreta nei confronti di chi è ferito nel corpo e nello spirito, di chi chiede aiuto, anche se sconosciuto e privo di risorse». È questo, secondo Benedetto XVI, lo stile con cui i cristiani vivono accanto a chi soffre. Uno stile che si ritrova, così come racconta il Vangelo di Luca, nell’agire del Buon Samaritano, la figura posta al centro della XXI Giornata mondiale del malato che si celebrerà domani. Nel giorno in cui la Chiesa celebra la memoria della Vergine di Lourdes (l’11 febbraio), infatti, tutti i fedeli saranno chiamati a riflettere sul mondo della malattia e della sofferenza soffermandosi sulle parole del messaggio firmato dal Papa lo scorso 2 gennaio con il titolo «"Va’ e anche tu fa’ lo stesso" (Lc 10, 37)».Il cuore delle celebrazioni mondiali sarà il Santuario mariano bavarese di Altötting, dove domani per l’occasione si celebrerà una Messa presieduta dall’arcivescovo Zygmunt Zimowski, presidente del Pontificio Consiglio per gli operatori sanitari, inviato speciale del Pontefice. Ma la celebrazione di domani è stata preceduta da tre giorni di preparazione, cominciati giovedì scorso all’Università cattolica di Eichstätt-Ingolstadt, dove si è svolto l’atto accademico sul tema «Far del bene a chi soffre», con gli interventi, tra gli altri anche di Zimowski e del cardinale Reinhard Marx, arcivescovo di Monaco e Frisinga. All’incontro di studio è seguito un momento «pastorale»: la delegazione pontificia ha visitato, infatti, la casa di riposo «St. Elisabeth» gestita dalla Caritas, cui ha fatto seguito la visita agli ospiti dell’ospedale Grosshadern di Monaco. Stamattina è prevista la Messa nella cappella dell’ospedale di Schwabing (Monaco), mentre nel pomeriggio si terrà l’incontro con i vescovi incaricati della Pastorale sanitaria per le diverse Conferenze episcopali d’Europa. Ieri mattina, inoltre, sempre a Monaco, nella chiesa di San Michele, si sono ritrovati centinaia tra malati, operatori sanitari e sociali per la Messa con Marx e Zimoski.A fare da guida alla Giornata, quindi, sono le parole di Benedetto XVI, che nel suo messaggio, oltre a soffermarsi sul Buon Samaritano e sulle letture dei Padri della Chiesa su questa figura, indica alcune testimonianza esemplari nel mondo della sofferenza. Il Papa, in particolare, parla dell’ormai prossimo beato Luigi Novarese, fondatore del Centro Volontari della Sofferenza e dei Silenziosi Operai della Croce – la beatificazione si terrà il prossimo 11 maggio a Roma nella Basilica di San Paolo fuori le Mura. Novarese, «del quale molti ancora oggi serbano vivo il ricordo – dice il Papa –, nell’esercizio del suo ministero avvertì in modo particolare l’importanza della preghiera per e con gli ammalati e i sofferenti, che accompagnava spesso nei Santuari mariani, in speciale modo alla grotta di Lourdes». Nella lista dei testimoni Ratzinger aggiunge anche Santa Teresa del Bambino Gesù e del Volto Santo, Raoul Follereau, la beata Teresa di Calcutta e sant’Anna Schäffer di Mindelstetten. Nel Vangelo, conclude il Pontefice, «emerge la figura della Beata Vergine Maria, che segue il Figlio sofferente fino al supremo sacrificio sul Golgota. La sua ferma fiducia nella potenza divina viene illuminata dalla Risurrezione di Cristo, che dona speranza a chi si trova nella sofferenza».