martedì 10 maggio 2016
​Alla vigilia del voto a Montecitorio il segretario generale della Cei Galantino giudica questa prassi, tanto utilizzata anche dai precedenti governi, come spesso perdente. Ricorda poi la necessità di politiche più attente alla famiglia. Oggi la fiducia. LE 5 INCONGRUENZE DELLA NUOVA LEGGE

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Unioni civili, ultimo «colpo di fiducia»
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"Il governo ha le sue logiche, le sue esigenze, probabilmente avrà anche le sue ragioni, ma il voto di fiducia, non solo per questo governo ma anche per quelli passati, spesso rappresenta una sconfitta per tutti", così il segretario generale della Cei, monsignor Nunzio Galantino, commenta la richiesta del voto di fiducia sulla legge per le unioni civili, a margine del convegno della Fict (Federazione italiana delle comunità terapeutiche). "Penso che stia emergendo un po' da tutte le parti - ha sottolineato il segretario generale della Cei - una richiesta di maggior partecipazione, di maggior attenzione, di maggiore rispetto per tutti coloro che sono stati eletti". Inoltre "C'è la necessità di politiche che siano più attente, e che davvero mettano al centro l'importanza della famiglia fatta di madre, padre, figli", a aggiunto Galantino, sempre commentando la legge sulle unioni civili. La famiglia "non deve stare a cuore solo alla Chiesa, ma a tutti, a tutta la società". Quello della famiglia "non è un ruolo sussidiario o marginale. Questo la società deve capirlo".
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