giovedì 20 luglio 2017
Mentre prosegue la battaglia legale e medica dei genitori del piccolo cresce la mobilitazione: mezzo milione di firme e un milione di sterline perché si faccia tutto il possibile.
I genitori del piccolo Charlie non si arrendono, vogliono tentare fino in fondo di curare il loro piccolo (Ansa)

I genitori del piccolo Charlie non si arrendono, vogliono tentare fino in fondo di curare il loro piccolo (Ansa)

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È l’ultima breve udienza prima di quella che potrebbe portare alla decisione definitiva sulla vita di Charlie Gard, il piccolo di undici mesi, affetto dalla sindrome da deplezione del Dna mitocondriale, che i genitori vorrebbero trasportare negli Stati Uniti perché venga curato con la “nucleoside therapy”.

Davanti al giudice Nicholas Francis, al tribunale per la famiglia dell’Alta Corte di Londra, compariranno, venerdì 21 luglio, sia l’avvocato che rappresenta i genitori del bambino sia i legali del Great Ormond Street Hospital, il famoso ospedale londinese dove si trova il neonato e dove i medici vorrebbero staccare la spina dei macchinari che lo mantengono in vita. Scopo dell’incontro è di stendere un programma per quella che potrebbe essere l’udienza definitiva dell’inizio della prossima settimana quando, tra lunedì 24 luglio e martedì 25, il giudice potrebbe decidere del destino del bambino. Non è escluso, però, che qualcuna delle parti chieda una proroga del processo.

La prossima settimana sarà esaminata la documentazione raccolta dall’équipe internazionale che ha visitato, in questi giorni, Charlie e della quale fanno parte il neurologo Michio Hirano, lo specialista dell’ospedale Bambino Gesù, Enrico Silvio Bertini, e un ricercatore giunto da Barcellona. I genitori di Charlie, che è ormai prossimo al suo primo compleanno, sperano che il giudice consenta loro di trasportare il figlio al Presbyterian Hospital di New York perché venga tentata la nuova terapia.

Hanno raccolto proprio a questo scopo oltre un milione di sterline mentre le firme a sostegno della vita di Charlie hanno superato il mezzo milione.

Intanto anche il Comune di Venezia, come già in altre città italiane, ha deciso di aderire alla campagna di sensibilizzazione #comunibluxcharlie, iniziativa promossa dal comitato Save Charlie Gard con l’obiettivo di tenere desta l’attenzione sul caso del neonato. A Venezia alcuni famosi palazzi sono stati illuminati di blu, da mercoledì sera. È il colore scelto dai genitori di Charlie Connie Yates e Chris Gard per portare avanti la loro battaglia. «La vita va difesa e aiutata soprattutto quando è colpita da malattia», questo il messaggio che i promotori dell’iniziativa hanno scelto di lanciare a sostegno dei genitori del piccolo Charlie.

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