martedì 15 ottobre 2024
Un tribunale riconosce la colpevolezza di uno psicologo 80enne che dispensava attraverso il suo sito web prodotti per darsi la morte facendo credere di farlo per "motivi umanitari"
Den Bosch

Den Bosch

COMMENTA E CONDIVIDI

Si è concluso nel tribunale di Den Bosch, nei Paesi Bassi, il processo contro lo psicologo olandese Wim van Dijk, 80 anni, accusato nel 2021 di commercio illegale del farmaco antiemetico domperidon da usare in combinazione con la famigerata polvere bianca Middel X, di cui è proibita la vendita, usata per suicidarsi.
La condanna è stata di 6 mesi con la condizionale e 40 ore di lavori sociali. Il suo avvocato aveva dichiarato che il proprio cliente non aveva agito per mero guadagno bensì per “motivi umanitari”. Inoltre prima di procurare sia la polvere letale che la medicina in grado di contrastare il vomito dopo l’assunzione parlava di persona con chi si rivolgeva a lui (attraverso il suo sito) per morire in questo modo e per accertarsi che lo volesse veramente. Pare che lo abbia consegnato a circa 200 persone.
«Soltanto per due persone ho avuto il dubbio che volessero usarlo per somministrarlo ad altri – ha dichiarato – per cui ho rifiutato di accogliere la loro domanda». Nella sua arringa il pubblico ministero ha dichiarato che Van Dijk ha preteso di sostituirsi alla legge olandese (approvata dal Parlamento olandese nel 2001, in vigore dal 2002) per cui il suicidio assistito e l’eutanasia sono punibili se non vengono rigorosamente osservate le modalità stabilite.
Wim Van Dijk è presidente dello Stichting Levenseinderegie, un’associazione che da anni si batte per poter disporre della propria vita «come unici registi che possono stabilire quando uscirne». Lui stesso ha ammesso di aver acquistato Middel X (per 30 euro) da Alex S., a sua volta condannato a 3 anni e mezzo di prigione nel luglio del 2023 in un processo contro la Cooperativa Laatste Wil (“L’ultima volontà”) che distribuiva ai suoi membri la polvere Middel X quando ne facevano richiesta. La sua pena è stata inferiore in quanto Alex S. ne aveva fatto un vero e proprio commercio a fine di lucro. Non solo: inviava anche le confezioni di polvere mortale via posta, in un contenitore chiuso con un semplice tappo che, come disse il giudice, «poteva finire anche nella mani di bambini».

© Riproduzione riservata
COMMENTA E CONDIVIDI

ARGOMENTI: