
Ora che è inevitabilmente tempo di bilanci, vorrei ricordarmi quello che conta davvero. Per esempio, che siamo fatti di acqua e di tempo: evaporiamo lentamente, e gli anni in realtà non passano, magari fosse solo questo. Gli anni si accumulano, e l’ideale sarebbe aggiungere vita agli anni e non semplicemente anni alla vita. Non è facile, ma è bello provarci. Ecco, mi piace un sacco quella cosa della nostalgia del futuro, quella malinconia che mi prende quando le cose non ancora accadute mi mancano già. Mi piace augurare buon anno a chi non si rassegna a vivere come può, ma spera ancora di vivere come vuole, o almeno come crede che sia giusto. Buon anno a chi non ha trovato un gancio in mezzo al cielo, ma continua a guardare in alto, perché non si sa mai. E anche a chi sa che credere non è fidarsi, che amare non è sopportare, che accontentarsi non è vivere. Buon anno a chi dal prossimo non si aspetta niente, ma sotto sotto spera di aver detto una bugia. Io, se ci riesco, pregherò per avere occhi che sorridono, capaci di vedere il meglio delle cose, un cuore che sappia dimenticare in fretta il peggio, una mente che non consideri il male nemmeno come opzione possibile. E un’anima che non conosca mai cosa sia la paura. Questa è l’ultima pagina di Smemorie: ricordiamoci di non dimenticare. Ma, se possiamo, di perdonare sempre. Grazie.
E buon 2025.
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