
Due padri, uno israeliano, l’altro palestinese, perdono le loro bambine nel conflitto che drammaticamente oppone palestinesi e israeliani. Il dolore fa dialogare i due uomini e li unisce; e quel dolore che provano uguale li fa essere accanto l’uno all’altro, nell’umanità. Apeirogon, di Colum McCann, è un libro che tutti dovrebbero leggere. Un libro scritto prima del 7 ottobre 2023 e di tutto quanto ne è seguito, ma questo conta in modo relativo. Conta il libro, che amplia lo sguardo, che cura lo spirito perché infonde una speranza. Non c’è dogma, non teorie, nessuna ricetta o proposta di natura politica. Raccontando due lutti in parallelo, fa sì che quei due lutti dialoghino, come sempre il dolore umano può (e dovrebbe) dialogare con un altro dolore umano, “Apeirogon” significa: figura geometrica con un numero infinitamente numerabile di lati. L’autore lo ha scelto come titolo, consapevole della difficoltà del termine. Incontrato per caso, quel termine gli è parso utile, anzi fondamentale, per riassumere il senso del suo romanzo. La complessità, ma anche l’immensa ricchezza di considerare gli altri condividendo la stessa complessità. Sapendo che ci tocchiamo l’un l’altro, punti infinitesimali di stessi lati di figura, infinitamente numerabili.
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