venerdì 18 settembre 2015
​Lo sostiene la ricerca di un ricercatore dell'Istituto per la Radioastronomia dei Paesi Bassi
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«Possiamo dormire sonni tranquilli, un'invasione aliena è tutt'altro che probabile»: c'è da credere alle parole di Michael Garret che la questione la studia da anni, presso l'Istituto per la Radioastronomia dei Paesi Bassi. Imperi extraterrestri non ce ne sono nelle galassie più vicine - dice Garrett - contraddicendo una teoria proposta negli anni 60: il calore in eccesso emesso da alcune galassie - questa era la teoria - potrebbe essere provocato da civiltà aliene molto evolute. Il calore prodotto delle tecnologie - vuoi che non le abbia un popolo capace di colonizzare una galassia? - non potrebbe sfuggire a determinate lunghezze d'onda. Ma Garrett ha analizzato i più promettenti candidati a ospitare civiltà extraterrestri, scelti da un elenco di 100.000 galassie, messo a punto dai ricercatori della Penn State University, negli Stati Uniti: gli unici segnali caldi sono dovuti alle polveri generate nelle regioni dello spazio dalla formazione di stelle massicce.
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