Il cardinale Petere Trkson in visita al Policlinico Gemelli - Vatican Media
“Vi porto l’abbraccio del Papa non siete soli nella lotta contro il Coronavirus”. Così il cardinale Peter K.A. Turkson, prefetto del Dicastero per il Servizio dello Sviluppo Umano Integrale, si è rivolto ai sanitari del Policlinico Agostino Gemelli di Roma, durante la visita compiuta ieri a nome di Francesco. Ne ha dato notizia la Sala Stampa della Santa Sede. Il prefetto, accompagnato dai sotto-Segretari del dicastero, monsignor Segundo Tejado Muñoz e padre Nicola Riccardi, ha incontrato il personale impegnato nell’emergenza legata al Covid-19. Ad essi e a tutti i malati colpiti dal virus, alle loro famiglie e ai sacerdoti che esercitano il ministero pastorale all’interno del nosocomio, è stato portato il saluto del Pontefice. Al termine dell’incontro, i rappresentanti del dicastero hanno consegnato ai presenti alcuni Rosari benedetti dal Papa, assicurando la preghiera e il sostegno della Chiesa in questo difficile momento di lotta alla pandemia e di prova, fisica e spirituale.
Accolto dal direttore generale della Fondazione Policlinico Universitario Agostino Gemelli, Marco Elefanti, e dall’assistente ecclesiastico generale dell’Università Cattolica, monsignor Claudio Giuliodori, il cardinale Turkson ha prima rivolto un discorso di incoraggiamento e sostegno ai medici e agli operatori sanitari del Gemelli. Quindi ha partecipato al meeting dell’Unità di Crisi del Policlinico, coordinata dal direttore sanitario del Gemelli Andrea Cambieri e dal preside della Facoltà di Medicina e chirurgia dell’Università Cattolica Rocco Bellantone.
"Siamo grati e onorati della visita del cardinale a nome del Santo Padre”, si legge in un comunicato dell’ufficio stampa del Gemelli che sottolinea come tutti, all’interno del Policlinico e dell’Università, fin dall’inizio dell’emergenza sanitaria “si confrontano e fanno il punto sulle azioni e strategie messe in atto per contrastare l’epidemia da Covid-19. Un'azione senza sosta per la cura delle persone colpite dal virus”.
“La vicinanza del Papa e della Chiesa – conclude la nota - è motivo di straordinario conforto e incoraggiamento e ci incita a proseguire con rinnovato vigore l’attività di assistenza, che vede impegnati medici, infermieri, personale tecnico e sanitario, specializzandi, cappellani, e ci incoraggia a condurre la lotta contro il Coronavirus in questa fase difficile della nostra epoca per salvare la vita di tutti i malati".