In un mondo “che esalta chi si fa ricco e potente” con qualsiasi mezzo, anche calpestando “la persona umana e la sua dignità”, Gesù chiede anche oggi a tutti gli uomini di buona volontà di farsi piccoli, “miti e umili” come Lui, e di guardare agli affaticati e oppressi, da abbracciare e sfamare, come ai “costruttori della nuova umanità”. E chiede alla Chiesa di “vivere le opere di misericordia ed evangelizzare i poveri”.
È il messaggio di Cristo, nel Vangelo di questa XVI domenica del tempo ordinario, che papa Francesco rilancia prima dell’Angelus, recitato dalla finestra del suo studio privato, che si affaccia su piazza San Pietro.
Francesco ha espresso poi approvazione per la richiesta di un cessate-il-fuoco globale, contenuta nella risoluzione adottata alcuni giorni fa dal Consiglio di Sicurezza dell'Onu per affrontare le devastanti conseguenze del virus Covid-19, in particolare per quelle zone già teatro di conflitti. Le parole del Papa, al termine della recita dell’Angelus, auspicano che il cessate il fuoco richiesto dalle Nazioni Unite possa permettere di portare l’assistenza necessaria in quei Paesi, già molto sofferenti a causa delle guerre e della povertà, in cui la situazione, sia umanitaria, che sanitaria, è notevolmente peggiorata a causa della pandemia.
“È lodevole la richiesta di un cessate-il-fuoco globale e immediato, che permetterebbe la pace e la sicurezza indispensabili per fornire l’assistenza umanitaria così urgentemente necessaria. Auspico che tale decisione venga attuata effettivamente e tempestivamente per il bene di tante persone che stanno soffrendo. Possa questa Risoluzione del Consiglio di Sicurezza diventare un primo passo coraggioso per un futuro di pace”.