Ansa / Vatican media
“Oggi affidiamo a Maria Assunta in Cielo la supplica per la pace, in Ucraina e in tutte le regioni lacerate dalla guerra: sono tante, purtroppo! Il frastuono delle armi copre i tentativi di dialogo; il diritto della forza prevale sulla forza del diritto. Ma non lasciamoci scoraggiare, continuiamo a sperare e a pregare, perché è Dio, è Lui che guida la storia. Che ci ascolti!”: questo l’appello lanciato, ieri, nella solennità dell’Assunta, da Papa Francesco, dopo la recita dell’Angelus dalla finestra dello studio del Palazzo apostolico vaticano con i fedeli e i pellegrini riuniti a piazza San Pietro.
Il Pontefice ha anche salutato “di cuore tutti” i presenti, romani e pellegrini di vari Paesi. In particolare ha salutato i giovani della diocesi di Verona, “con i migliori auguri per la loro esperienza estiva a Roma”.
E ieri, giorno della Madonna, il Santo Padre ha salutato “i ragazzi dell’Immacolata” e augurato “buona festa per tutti!”, concludendo chiedendo, come sempre di “pregare” per lui.
L'Angelus: elogio del servizio. "Ammiro il volontariato"
“Maria sale” in anima e corpo alla gloria del Cielo e “la Parola di Dio ci rivela ciò che la caratterizza mentre va verso l’alto: il servizio al prossimo e la lode a Dio. Ambedue le cose: Maria è la donna del servizio al prossimo e Maria è la donna che loda Dio” ha detto Francesco all’Angelus. Gesù e Maria percorrono, ha osservato il Pontefice, “la stessa strada: due vite che salgono in alto, glorificando Dio e servendo i fratelli. Gesù come Redentore, che dà la vita per noi, per la nostra giustificazione; Maria come la serva che va a servire: due vite che vincono la morte e risorgono; due vite i cui segreti sono il servizio e la lode. Soffermiamoci su questi due aspetti: servizio e lode”.
Il Santo Padre ha focalizzato l’attenzione sul “servizio”: “È quando ci abbassiamo a servire i fratelli che andiamo in alto: è l’amore che eleva la vita. Andiamo a servire i fratelli e con questo servizio andiamo ‘in alto’”. Ma, ha avvertito, “servire non è facile: la Madonna, che ha appena concepito, percorre quasi 150 chilometri per raggiungere, da Nazaret, la casa di Elisabetta. Aiutare costa, a tutti noi. Lo sperimentiamo sempre nella fatica, nella pazienza e nelle preoccupazioni che il prendersi cura degli altri comporta. Pensiamo, ad esempio, ai chilometri che tanti percorrono ogni giorno per andare e tornare dal lavoro e svolgere molte mansioni a favore del prossimo; pensiamo ai sacrifici di tempo e di sonno per accudire un neonato o un anziano; e all’impegno nel servire chi non ha da ricambiare, nella Chiesa come nel volontariato. Io ammiro il volontariato. È faticoso, ma è salire verso l’alto, è guadagnare il Cielo! Questo è servizio vero”.
Però “il servizio rischia di essere sterile senza la lode a Dio. Infatti, quando Maria entra in casa della cugina, loda il Signore. Non parla della sua stanchezza per il viaggio, ma dal cuore le prorompe un cantico di giubilo. Perché chi ama Dio conosce la lode”. Francesco ha sottolineato: “La lode aumenta la gioia. La lode è come una scala: porta in alto i cuori. La lode eleva gli animi e vince la tentazione di abbattersi”. Poi ha chiesto: “Avete visto che la gente noiosa, quella che vive del chiacchiericcio, è incapace di lodare? Domandatevi: io sono capace di lodare?”. Il Il Papa ha sottolineato: “Quanto fa bene lodare ogni giorno Dio, e anche gli altri! Quanto fa bene vivere di gratitudine e di benedizione anziché di rimpianti e lamentele, alzare lo sguardo verso l’alto invece che tenere il muso lungo! Le lamentele: c’è gente che si lamenta tutti i giorni. Ma guarda che Dio è vicino a te, guarda che ti ha creato, guarda le cose che ti ha dato. Loda, loda! E questo è salute spirituale”.
Partendo da “servizio e lode” il Pontefice ha invitato a interrogarci: “Io vivo il lavoro e le occupazioni quotidiane con spirito di servizio o con egoismo? Mi dedico a qualcuno gratuitamente, senza ricercare vantaggi immediati? Faccio insomma del servizio il ‘trampolino di lancio’ della mia vita? E pensando alla lode: so, come Maria, esultare in Dio (cfr Lc 1,47)? Prego benedicendo il Signore? E, dopo averlo lodato, diffondo la sua gioia tra le persone che incontro?”.