Gesù è il nostro Maestro, potente in parole e opere, che illumina le strade della nostra esistenza e ci comunica la forza per superare prove e tentazioni. Lo ha sottolineato con forza il Papa, prima della preghiera dell’Angelus, recitata dalla finestra del suo studio nel Palazzo apostolico, commentando il Vangelo domenicale e l’episodio dell’esorcismo su un posseduto da uno spirito immondo nella sinagoga di Cafarnao. IL TESTO DELL'ANGELUS
I presenti restano stupiti per le parole e le opere di Gesù, che insegna con autorità, rivelandosi l’inviato di Dio, che non deve fondare il proprio insegnamento su tradizioni precedenti. La sua è una nuova dottrina, data con autorità. E Gesù si rivela potente anche nella opere, spiega ancora il Papa. Infatti con poche parole ottiene la vittoria su Satana, che conosce la sua potenza e proclama anche la sua santità. Dice la verità, il diavolo, ha commentato Francesco, “perché “Gesù è venuto per rovinare e vincere il demonio”.
La sua potenza conferma l’autorevolezza del suo insegnamento, commenta ancora il Papa: “Egli non pronuncia solo parole, ma agisce”. E nella sua missione terrena, “rivela l’amore di Dio sia con la predicazione sia con innumerevoli gesti di attenzione e soccorso ai malati, ai bisognosi, ai bambini, ai peccatori”. Gesù è il nostro Maestro, potente in parole e opere. Gesù ci comunica tutta la luce che illumina le strade, a volte buie, della nostra esistenza; ci comunica anche la forza necessaria per superare le difficoltà, le prove, le tentazioni. Pensiamo a quale grande grazia è per noi aver conosciuto questo Dio così potente e così buono! Un maestro e un amico, che ci indica la strada e si prende cura di noi, specialmente quando siamo nel bisogno.
Infine il Papa ha chiesto l’aiuto della Vergine Maria per ascoltare “nel frastuono dei messaggi del mondo, la parola più autorevole che ci sia: quella del suo Figlio Gesù, che annuncia il senso della nostra esistenza e ci libera da ogni schiavitù, anche da quella del Maligno”.
Dopo la preghiera mariana, c'è stato il tradizionale appuntamento con i ragazzi e le ragazze dell’Azione Cattolica della Diocesi di Roma venuti al termine della "Carovana della pace", accompagnati dall’arcivescovo vicario De Donatis. Papa Francesco ha chiesto loro di non stancarsi “di essere strumenti di pace e di gioia tra i vostri coetanei!”.