Il Papa alla Fondazione Santa Lucia in una foto pubblicata sul profilo Facebook della struttura
Il Papa è uscito oggi dal Vaticano per una visita a sorpresa alla Fondazione Santa Lucia, in Via Ardeatina, un centro di eccellenza molto conosciuto a Roma, specializzato nella neuro-riabilitazione di pazienti con deficit di movimento e cognitivi, dove vengono trattate patologie derivanti da ictus, lesioni midollari, Parkinson e sclerosi multipla.
Il Pontefice ha voluto così continuare l'esperienza dei "Venerdì della Misericordia": gesti di vicinanza e di sostegno dedicati ai meno abbienti e ai meno fortunati, che hanno caratterizzato il Giubileo della Misericordia.
Intorno alle 16 papa Francesco ha attraversato i cancelli del centro ed è stato accolto dalle persone che in quel momento si trovavano nel complesso degli edifici ospedalieri. Subito dopo, il Pontefice è stato raggiunto dalla presidente dell'associazione, Maria Adriana Amadio, e dal direttore generale Edoardo Alesse, oltre che dallo staff.
Insieme a loro il Papa ha visitato il reparto di riabilitazione dei bambini affetti da patologie neurologiche. "Io non posso camminare né parlare. Mi piacerebbe tanto conoscerti meglio. So che nelle tue preghiere ti ricordi sempre di noi e noi preghiamo sempre per te", aveva scritto mesi fa al Papa Gabriel, un bambino di quasi 6 anni ricoverato al Santa Lucia. E papa Francesco è andato a sorpresa nel suo reparto della Fondazione. Gabriel è tetraplegico a causa di paralisi cerebrale, con forti difficoltà a comunicare.
Particolarmente emozionante è stato anche il momento in cui Bergoglio si è fermato e ha scherzato con gli altri bambini del reparto: "Ma è il Papa vero?", ha chiesto un piccolo ricoverato, mentre un altro lo ha salutato con un "ciao Papa". Bergoglio ha poi scambiato alcune parole di conforto con i genitori che stavano assistendo alla riabilitazione motoria dei loro bambini, spesso faticosa e dolorosa. Il Pontefice ha assistito con grande attenzione agli esercizi che consentono ai bimbi di acquisire o recuperare la stabilità motoria.
In seguito papa Bergoglio ha visitato il reparto nel quale sono ospitati pazienti tra i 15 e 25 anni tetraplegici e paraplegici, alcuni dei quali a seguito di incidenti stradali, e la palestra dove le persone anziane svolgono attività per la riabilitazione motoria. Francesco ha voluto incoraggiare tutti a svolgere gli esercizi fisici e sottolineare quanto sia importante sperare nel futuro e confidare nella ricerca scientifica che permette di fare grandi progressi in questo campo. Dopo la visita alla cappellina presente nell'edificio, il Papa ha lasciato il centro per fare rientro a Casa Santa Marta. Ma prima di risalire in auto un uomo in piedi su un aiuola, ha chiesto ad alta voce al Papa: "facciamoci un selfie". Il Papa, che stava entrando in macchina, ha alzato gli occhi verso la persona e lo ha guardato simpaticamente rassegnato dicendo: "Facciamoci questo selfie".
Sono state numerose le scene di commozione durante la visita tra i pazienti e i familiari. Lo stesso Papa è apparso più volte emozionato. Un nuovo "Venerdì della Misericordia" si è aggiunto così alla lista di quelli di cui Francesco è stato protagonista fin da tutto il corso dell'Anno Santo.