Il Papa tra la gente in piazza San Pietro per l'udienza generale di mercoledì 23 ottobre 2024 - Ansa
«Gli investimenti che oggi danno più guadagno sono nelle fabbriche di armi. Guadagnare con la morte! Preghiamo per la pace, tutti insieme»: ancora una volta il Papa lancia un forte appello affinché si fermino i conflitti che continuano a insanguinare diverse regioni del pianeta. Lo ha fatto in piazza San Pietro al termine della consueta catechesi tenuta durante l'udienza generale del mercoledì, dedicata al tema «Lo Spirito dono di Dio».
«Oggi, presto al mattino - ha raccontato il Pontefice -, ho ricevuto le statistiche dei morti in Ucraina... È terribile! La guerra non perdona; la guerra è una sconfitta dall’inizio. Preghiamo il Signore per la pace, che ci dia pace a tutti, a tutti noi». Non solo Ucraina, però: «Non dimentichiamo il Myanmar - ha detto il Papa -; non dimentichiamo la Palestina che sta soffrendo attacchi inumani; non dimentichiamo Israele».
Riflettendo sul tema dello Spirito santo, con particolare attenzione alla presenza della terza persona della Trinità nella vita di coppia e nella famiglia, Francesco ha ricordato che «la coppia umana è la prima e più elementare realizzazione della comunione d’amore che è la Trinità. Anche gli sposi dovrebbero formare una prima persona plurale, un “noi”. Stare l’uno davanti all’altro come un “io” e un “tu”, e stare di fronte al resto del mondo, compresi i figli, come un “noi”».
L'unità nella coppia, ha sottolineato il Papa, è una cosa di cui i figli stessi hanno bisogno, anche se non è «un traguardo facile, meno che meno nel mondo d’oggi; ma questa è la verità delle cose come le ha pensate il Creatore ed è perciò nella loro natura», ha chiosato Francesco. «Lo Spirito Santo, però, è colui che continua a fare, sul piano spirituale, il miracolo che fece Gesù a Cana, e cioè cambiare l’acqua dell’abitudine in una nuova gioia di stare insieme - ha aggiunto il Papa -. Non è una pia illusione: è ciò che lo Spirito Santo ha fatto in tanti matrimoni, quando gli sposi si sono decisi a invocarlo».
«Non sarebbe male, perciò se, accanto alle informazioni di natura giuridica, psicologica e morale che si danno, nella preparazione dei fidanzati al matrimonio si approfondisse questa preparazione “spirituale” - ha quindi auspicato al termine Francesco -. “Tra moglie e marito non mettere il dito”, dice un proverbio italiano. C’è invece un “dito” da mettere tra moglie e marito, ed è proprio il “dito di Dio”: lo Spirito Santo!».