Il governo batte un colpo. Bene, più forza alla legge sul caporalato
lunedì 6 agosto 2018

Al sedicesimo bracciante morto dopo il lavoro, il Governo si accorge del dramma del caporalato e dello sfruttamento. Silenti sabato, dopo il primo drammatico incidente, ieri i due vicepremier Di Maio e Salvini hanno promesso più controlli. Bene. Anzi, molto bene. Ci vogliono davvero più controlli e soprattutto più efficaci. Dal Governo nelle scorse settimane erano venute affermazioni opposte, proprio dal responsabile dell’Interno e dal collega dell’Agricoltura, Centinaio, competenti in materia. I due esponenti della Lega avevano criticato la legge contro il caporalato, approvata meno di due anni fa, affermando che «complica», e proponendo modifiche. Una norma che, invece, come affermano magistrati e forze dell’ordine, sta funzionando molto bene. Speriamo che le nuove prese di posizione dei ministri significhino che si è cambiato idea, che la legge va applicata sempre meglio. Per evitare altri drammi, per garantire i diritti di tutti i braccianti, italiani e immigrati.

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