Caro direttore,
vorrei riportare un piccolo racconto condiviso su Facebook da Clara O’Brien, una studentessa irlandese. L’autista di un autobus a una fermata ha fatto scendere un’anziana signora e vedendola quasi inciampare ha notato che i lacci delle sue scarpe erano sciolti. A quel punto ha spento il motore ed è sceso dalla vettura per avvisare la vecchina. Ma accortosi che la donna non riusciva a piegarsi per riallacciare le scarpe, si è chinato e ha fatto lui il nodo. L’anziana signora, commossa e ancora incredula, lo ha ringraziato con un grosso bacio. Che dire, ormai piccoli gesti che sarebbero di ordinaria cortesia, sono così rari da doverli raccontare a un giornale!
Michele Massa, Bologna
Un racconto piccolo piccolo il suo, caro amico, ma davvero pieno di bella gentilezza. Proprio per questo mi colpisce doppiamente la sua amara annotazione finale: è vero, infatti, che almeno nelle aree urbane più grandi si respira diffusamente la sensazione di vivere un tempo indifferente e sgarbato, ma la realtà è ancora e sempre più complessa. E i gesti anche minimi di cortesia lasciano il segno e si rivelano contagiosi. Non è usuale oggi, e non lo era neanche ieri, che un uomo si chini a riallacciare le scarpe a un’anziana signora, ma accade. E questo è ciò che conta. Un esempio felice e concreto, condiviso anche solo via social network, vale più di mille parole.