Sono tempi davvero bui, quelli in cui un libero cittadino viene "arrestato" da un gruppo di sconosciuti mentre cammina per la strada. Se poi il cittadino in questione è un ex-deputato della Repubblica e oggi consigliere comunale a Torino, i brividi lungo la schiena di qualsiasi italiano democratico e di buon senso dovrebbero aumentare. Perché vuol dire che la macchina dell’odio alimentata con palate di populismo, demagogia, ignoranza e paura sta macinando strada e incontra sempre meno ostacoli. E non si parli di goliardia o di provocazione, per favore.
È stato necessario l’intervento (purtroppo un po’ tardivo, almeno a giudicare dalle immagini che circolano sul web) dei Carabinieri, in soccorso del malcapitato Osvaldo Napoli. Poi sono scattate le denunce per i presunti responsabili appartenenti al movimento dei "forconi", mentre già su un profilo Facebook con analoga denominazione era stato pubblicato il video dell’"impresa". Sulla stessa pagina si potevano leggere frasi come «maledetti politici». Volevano un politico da "processare in piazza", uno a caso.
Ma dove si vuole arrivare? Questa è una china terribile, potenzialmente senza ritorno. Lo insegna la storia: subito dopo ci sono i manganelli e l’olio di ricino. Poi il mitra. Ci pensi bene chi non lascia mai senza carburante la macchina dell’odio, perché un giorno potrebbe finire anche lui sotto le ruote.
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