Un finto arresto, un uomo politico circondato da robusti cittadini, dei militi dell'Arma dei Carabinieri con aria piuttosto smarrita di fronte a quella che appare un'azione non solo illegale, ma alquanto intimidatoria. È la scena ripresa in un video, comparso su Internet, girato oggi nei pressi di Montecitorio. La vittima dell'agguato (attribuito al movimento dei Forconi, di non chiarissima identità politica) è l'ex parlamentare di Forza Italia Osvaldo Napoli.
«Siamo un gruppo di cittadini, abbiamo bisogno di notificarle, fra virgolette, un atto», è il bizzarro approccio del gruppo di persone che all'angolo del palazzo della Camera ha circondato il malcapitato esponente azzurro, oggi consigliere comunale a Torino. Sulle prime, Napoli si ferma cortesemente ad ascoltare mentre il portavoce del gruppetto gli legge il "capo d'imputazione" citando l'articolo 287 del Codice penale ("Chiunque usurpa un potere politico, ovvero persiste nell'esercitarlo indebitamente, è punito con la reclusione da sei a 15 anni") e il 294 ("Attentati contro i diritti politici del cittadino. Chiunque con violenza, minaccia o inganno impedisce in tutto o in parte l'esercizio di un diritto politico, ovvero determina taluno a esercitarlo in senso difforme dalla sua volontà, è punito con la reclusione da uno a cinque anni").
Poi cerca, comprensibilmente, di allontanarsi sorridendo dal gruppetto dicendo «io sono immune, eh», apparentemente confuso sulle intenzioni dei suoi persecutori. Momento di confusione quando il capo dei "manifestanti" urla: «In nome del popolo italiano procediamo al suo arresto! Chiamate un maresciallo dei Carabinieri!». A quel punto, quando il malcapitato Napoli cerca di sottrarsi alle mani degli aggressori che simulano l'arresto, si scuotono anche i Carabinieri in servizio di sicurezza all'angolo fra via della Missione e via Uffici del Vicario e intervengono per interrompere l'azione dimostrativa.
I militari hanno bloccato i manifestanti e, subito dopo, sono intervenuti anche gli agenti del commissariato Trevi Campo Marzio, che hanno individuato e fermato 11 aderenti al movimento. Al termine - ha spiegato la questura - gli attivisti sono stati tutti denunciati per manifestazione non autorizzata, mentre «con l'ausilio delle immagini si cercherà di individuare eventuali responsabili di violenza privata».
Vicinanza all'ex parlamentare è stata espressa da numerosi esponenti politici, a cominciare dalla presidente della Camera dei deputati, Laura Boldrini: «Solidarietà a Osvaldo Napoli per l'inaccettabile aggressione subita. Mi auguro che gli autori ne rispondano al più presto».
«L'aggressione che ho subito davanti a Montecitorio - dichiara Napoli, vice responsabile Enti locali di Forza Italia e capogruppo in Consiglio comunale a Torino - non era certamente rivolta alla mia modesta persona, ma aveva come bersaglio la politica. È questo il lato inquietante dell'episodio. Quelle persone sanno di poter contare sull'amplificazione mediatica del loro gesto, a prescindere dal suo significato morale. Il brutto clima che si respira in Italia non è di oggi, esso nasce da lontano e in tanti abbiamo contribuito a crearlo. Quando la politica gira a vuoto, diventa afasica, è allora che gli insulti prendono il posto delle proposte, la violenza del linguaggio sostituisce le argomentazioni perché tutti, smarrito il sentimento del bene comune, ritengono di avere una ragione più forte di qualsiasi altra ragione e da far valere con qualsiasi mezzo. Ma quello che è accaduto a me, davanti a Montecitorio, è quello che troppo spesso accade davanti agli occhi del Paese quando assiste ai dibattiti in Aula. Il linguaggio violento sentito ancora questi giorni nelle Aule parlamentari è un fiammifero acceso lanciato sui cattivi umori che scorrono nel Paese. Mi auguro che la politica recuperi il senso della misura, per il bene della politica stessa e del Paese. Voglio ringraziare tutti, dalle cariche istituzionali ai colleghi di Forza Italia e di tutti i partiti, per le espressioni di solidarietà e di vicinanza ricevute in queste ore. A loro dico: proviamo a stare più sereni se vogliamo riportare serenità fra le persone».