Fedeli a Lourdes (Ansa)
Caro direttore,
Lourdes è una finestra di cielo nel mondo, il luogo che la Madonna ha scelto per essere donna dei nostri giorni, pronta a darci una mano, a contagiarci di speranza, a farci sentire con la Sua semplicità il bisogno di Dio e il desiderio di aiutare gli altri, gli ammalati, i poveri, gli esclusi. A Lourdes, apparendo alla piccola Bernardette, Maria si è rivelata a tutte e a tutti. E basta visitare Lourdes una volta per sentire forte la voglia di tornare, di essere ancora lì davanti a quella Grotta, davanti ad Aquero, con la voglia di prestare servizio e darsi agli altri. Le scrivo per raccontarle di questo perché ogni volta è la stessa intensa emozione, la stessa profonda gioia capace di cancellare tutto e di far dimenticare le amarezze, i dolori e le tante fatiche di un anno o di una vita.
Una gioia che dà pace e che fa venir voglia di dire “grazie”: grazie per la vita, per gli incontri e per le piccole cose di tutti i giorni, per la famiglia, gli amici, il lavoro. A me Lourdes ha sempre riservato delle sorprese. Gli incontri importanti della mia vita sono avvenuti qui. Il più importante è stato con Lei, con Maria e con Bernardette. Maria ha affrontato la vita con un coraggio e una forza d’animo incredibili e, per me, è la certezza che la speranza vince sempre e che non si può essere neutrali: bisogna stare dalla parte dei più deboli, dei poveri, degli ammalati, degli ultimi. Bisogna fare una scelta di campo precisa e schierarsi per la pace, la giustizia, la verità e la libertà. Maria congiunge in sé due mondi: l’umano e il divino, la terra e il cielo. E aprendo le porte all’amore di Dio è capace allo stesso tempo di dar vita a un mondo nuovo. E noi dobbiamo aiutarla a costruirlo con il nostro umile servizio. Vado a Lourdes dal 2005. Nella scuola in cui insegnavo, una mattina sono venuti a portare la loro testimonianza Edoardo Caprino e Federico Crivelli, due volontari dell’Oftal di Milano.
Per me è stato subito un “sì”, dal cuore, al servizio degli ammalati e dei poveri. Avevo un po’ di paura: il viaggio in treno, le persone malate, il servizio. Poi è stato tutto semplice e naturale. La gioia dello stare insieme, l’amicizia, l’aiuto reciproco e, soprattutto, il sorriso, che è la cosa più bella e più grande di Lourdes. Allora ho deciso che quello sarebbe stato per sempre il mio impegno. Prima c’è stato il servizio in sala all’Acceuil Giovanni Paolo II con l’Oftal, poi quello alle piscine e all’ingresso nell’Hospitalité de Notre Dame, oggi anche il Service Saint Joseph ad accogliere e ad accompagnare ammalati e pellegrini alla stazione e all’aeroporto, il servizio alla Messa internazionale e, soprattutto, il servizio nel mondo. L’esperienza più bella è stata venire a Lourdes con le mie alunne e i miei alunni perché Lourdes è uno stuolo di giovani, di ragazze e di ragazzi che insieme camminano, cantano, servono.
Oggi Lourdes è diventato il mio incontro con il mondo, con la fede, con l’amore fraterno e con il volontariato. E Maria è nella mia vita di tutti i giorni, in Parlamento e in Consiglio d’Europa, quando mi schiero contro la maternità surrogata, quando lavoro per le donne e per la scuola, affinché tutte le ragazze e tutti i ragazzi abbiano le stesse opportunità. Quest’anno a Lourdes Maria mi ha dato la gioia di incontrare persone straordinarie: Nilde, Clara, Ebe, Carmen, Pina, Alessandra, Manolo, Emanuele, Guarino, Giuseppe, Antonio, Beniamino, Fabrizio, Stefano, Gianfranco, Enrico, il diacono Licio e sua moglie, il diacono Vito. Non dimenticherò mai le parole di Beniamino durante il servizio alla processione au flambeaux: «Accogliete tutti con un grande sorriso, il sorriso più bello e più grande che avete!».
E neanche le semplici parole di Vito mentre salutavamo i pellegrini che all’aeroporto di Lourdes ripartivano verso casa: «Andate a Messa la domenica!». Ecco tutto questo è Lourdes: donne e uomini che camminano insieme. E accanto ad ognuno di noi cammina Gesù e ci accompagna Maria.
* Deputata di Forza Italia