Caro direttore,forse i lettori Giovanni Pieroni e Ugo Apruzzese, che nelle lettere di sabato 12 gennaio parlano di «apertura di Berlusconi alle coppie gay» e di «un cenno del capo di Berlusconi» sufficiente per rovesciare la posizione del Pdl sui temi eticamente sensibili, hanno dato più credito alle mistificazioni e strumentalizzazioni della stampa laicista rispetto a quanto dettagliatamente spiegato da Berlusconi mercoledì 9 gennaio, rispondendo a precisa domanda sull’argomento di Bruno Vespa a "Porta a porta". La risposta è la conferma delle tradizionali posizioni del Pdl in difesa della famiglia così come è intesa dalla Costituzione, società naturale fondata sul matrimonio tra un uomo e una donna, con la disponibilità, da sempre espressa, di lavorare sul Codice Civile per tutelare i veri diritti dei singoli che vivono nelle formazioni sociali, così come indicato dalla Corte costituzionale.Pierluigi Pollini, Rimini
La girandola dei detti e dei contraddetti dei vari leader (e di qualcuno più di altri) non dà requie, caro professor Pollini. Ne abbiamo avuto prova anche nelle ultime ore. Da cronisti – e da cittadini ed elettori – leggeremo, perciò, con sincero interesse tutti i programmi di partito e di schieramento, che non possono essere ridotti a battute seminate dai leader in una trasmissione o l’altra. Anche se – l’abbiamo ricordato anche ieri – pure le battute contano e ogni parola pesa. Sono molti, infatti, gli aspetti cruciali da valutare in questo tempo segnato da una dura crisi – che colpisce soprattutto i più deboli e fragili e impoverisce tanta gente – e squassato da spinte a una deregulation selvaggia sul piano antropologico, morale e civile. Ci sono fatti che accadono sotto i nostri occhi e dentro le nostre esperienze e chiedono rimedio: lavoro distrutto, mondo avvelenato, uomini e donne ridotti a cose e sfruttati in fabbrica e in laboratorio... E ci sono questioni di cui oggi si discute persino con leggerezza, ma che sono destinate a investire e a condizionare le esistenze e le attività fondamentali di persone e comunità: il valore della vita umana e del "luogo" dove essa è generata e primariamente educata, cioè la relazione forte (matrimoniale, secondo la nostra cultura giuridica e umanistica oltre che religiosa) tra una donna e un uomo. Averlo chiaro non significa "aver paura" di qualcosa, ma andare incontro al futuro con consapevolezza e valutando a dovere le conseguenze di ogni scelta.Da tutti i partiti, Pdl compreso, aspettiamo inoltre di avere – è ormai questione di poco – il quadro delle candidature al Parlamento. Aspettiamo cioè di conoscere i volti e le storie delle persone con le quali ci si propone di raggiungere gli obiettivi annunciati visto che gli eletti anche stavolta li stanno scegliendo i capipartito e non noi elettori. Carte in tavola e nomi squadernati, dunque. Se le idee (giuste o sballate che siano) camminano (o non camminano), è sempre merito (o colpa) di persone concrete e delle loro gambe.