Non è la prima volta che in un viaggio del Papa l’attenzione dei media va in una direzione e lo svolgimento della visita in tutt’altra. Questo a Malta, per esempio, doveva essere nei sogni (e forse nei disegni) di alcuni, il viaggio della vergogna per i casi di pedofilia tra i preti, compiuto da un Papa isolato e sommerso dalle ceneri di quella sorta di nuvola nera che opprime i cieli ecclesiali di alcune Chiese del mondo. Al contrario si è rivelata una visita piena di luce, di affetto e di grande partecipazione, con un trasporto particolare da parte dei maltesi, che nei due giorni a cavallo tra il suo compleanno (venerdì) e l’anniversario dell’elezione (ieri) hanno regalato al Pontefice momenti di grande intensità emotiva. Le voci dei bambini che sabato pomeriggio intonavano il 'tanti auguri a te', l’entusiasmo dei giovani domenica sul molo del Grand Harbour di La Valletta, con scene che sembravano prese di peso dalle Gmg di Colonia e di Sydney (compreso l’arrivo del Papa a bordo di un catamarano); e più in generale lo straordinario seguito di popolo che la visita ha avuto in tutti i suoi momenti e che è culminato nella Messa di Piazza dei Granai, debordante di 40-50mila fedeli, raccontano una storia diversa. E così il nuovo 'album' di Malta si aggiunge alle bellissime immagini dell’Africa, lo scorso anno, all’imprevisto (per i media) successo dei viaggi negli Usa e nella (inizialmente ritenuta indifferente) Repubblica Ceca. Insomma questo 'album' va ad affiancarsi a tutti quei momenti in cui è apparso evidente che la sintonia tra Papa Ratzinger e il popolo cristiano continua a rafforzarsi, magari su basi nuove e diverse di quelle che legavano milioni di persone al suo grande predecessore, ma non meno profonde e feconde. Oggi, mentre si fanno i bilanci di questi primi cinque anni di pontificato, possiamo dirlo con certezza. Più i media attaccano Benedetto XVI, più tanta gente vera lo cerca e impara ad amarlo. Perché ha capito che con il suo stile sobrio, con il suo carattere gentile e riservato, la serenità dell’animo dimostrata anche in frangenti dolorosi come quelli attuali, il Papa non si stanca di intessere, ovunque vada e nonostante i reiterati tentativi di screditarlo, un dialogo profondo e proficuo non solo con i praticanti, ma anche con quanti si riconoscono in quella razionalità allargata che gli è tanto cara. Così chi è senza preconcetti può giovarsi di un insegnamento che, con lucidità intellettuale e affetto paterno, indica nel Vangelo la vera forza risanatrice di quel male morale che, proprio come una gigantesca nube, opprime la società del 2000. Ecco dunque l’accento nuovamente messo sulla difesa della vita in ogni suo stadio e sulla promozione della vera famiglia, come pure l’insistenza sul dovere di accogliere dignitosamente i profughi e di impegnarsi accanto a tutti coloro che soffrono. «Molte voci cercano di persuaderci di mettere da parte la nostra fede in Dio e nella sua Chiesa», ha detto Papa Benedetto domenica. Un avvertimento contro il veleno dell’«indifferentismo e del relativismo», al quale la gente di Malta, proprio come San Paolo morso dalla vipera, ha mostrato di saper reagire con successo. In realtà, le cronache dei viaggi pontifici dicono che i fedeli maltesi non solo i soli a essere capaci di questa speciale immunità ai veleni. E l’affetto crescente verso il Papa lo ricorda a tutti.