I nsensatezze: trio esemplare. 1. Grande «sondaggio Swg» ('Unità', 29/3, pp. 1, 6 e 7): «Italia 2016: Siamo sempre un popolo di cattolici?». Domande, tabelle e lezione del sociologo. Risposta: «Sì, siamo cattolici in maggioranza, ma poco praticanti». C’era bisogno di un sondaggio? Di più: pare insensato che in 3 pagine su reincarnazione, caso, coincidenze, new age, crescita di buddismo e induismo non sia mai menzionato Gesù Cristo. Per essere cattolici, e quindi cristiani, occorrerà o no qualche riferimento a Lui? 2. E proprio in tema provvede 'Libero' (27/3, titolone a p. 17): «Gesù è risorto. Chi ne dubita è irrazionale». Non discuto qui il testo, complesso e anche contorto: letto con generosità può anche avere un qualche senso, ma dubitare della resurrezione può voler dire anche onesta ricerca del 'senso', e dargli senz’altro dell’'irrazionale' può essere molto insensato. 3. 'Foglio', (29/3, p. 1): «L’insostenibile insensatezza attribuita da Papa Francesco… all’eccidio islamista di Pasqua »! L’accusa è diretta al Papa: nel giorno di Pasqua ha detto appunto «insensato» l’eccidio di Lahore. Il ragionamento è semplice: l’islam è sempre e dovunque violenza e strage in nome della fede, quindi l’evento di Lahore è tutt’altro che «insensato», è voluto e cercato come tale. Quindi Francesco al solito «troppo buono », vago e nel caso del tutto opposto al Benedetto di Ratisbona: questa strage non è insensata, ma pienamente pensata. Finito? No. L’Autore è certamente intelligente, e non solo malizioso. Allora leggi che se dire «insensata» la strage significa che «è contraria alla natura di Dio», e quindi anche di ogni uomo onesto e ragionevole, «non possiamo non essere d’accordo ». Proprio così. E alla fine pensi che certa perenne critica verso Francesco è sempre eccessiva: e magari un po’… insensata!
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