Caro direttore,
dopo anni di impegno politico, anche se a livello locale, usando solamente il mio tempo libero, la lettera pubblicata ieri, martedì 6 dicembre 2016, sul nostro giornale e firmata dalla signora Manfredini mi ha mandato in crisi. Mi ha fatto capire che ho sbagliato tutto nella vita. Ora voglio anch’io fare il populista orgoglioso di esserlo: voglio avere pensieri semplici per problemi complessi, voglio lamentarmi per le buche nelle strade, per la scarsa assistenza ai disabili, l’amianto nelle scuole, la non imbiancatura delle palestre, le code ai semafori, senza preoccuparmi di quisquiglie come i bilanci sempre più risicati, la non certezza del diritto, la rapida diminuzione del volontariato e il rapido aumento dei leoni da tastiera che, per il semplice fatto di segnalare le strade che hanno l’erba alta ritengono di aver fatto tutto il loro dovere di cittadini. Non me l’ha ordinato il dottore di occuparmi di queste cose. Voglio fare il popu-lista, ed essere orgoglioso di esserlo! Voglio pensare che con un No si possano risolvere i problemi del mondo, dai furti dei camion alle guerre in Africa. Ma poi riesco solamente a pensare che darsi da fare sia inutile, che i diritti (a volte sono pretese) sono tanti, urlati orgogliosamente, e l’elenco delle difficoltà per riuscire a fare quello che si è fatto è visto con irrisione. Avrò più sere libere, meno problemi e sarò finalmente nel gruppo dei vincenti. Andrò a testa alta, senza dover rendere conto a nessuno delle cose che non vanno, anzi, mi sentirò pienamente cittadino che pretende giustamente che le cose vadano come si deve, e coloro a cui tocca ci devono pensare. A me non tocca più. Ringrazio perciò la signora Manfredini di avermi aperto gli occhi. Se vuole, ora tocca a lei...
Renzo Cavenago
Credo – e spero – che in politica ci sia democratico spazio per tutti quelli che accettano di condividere le regole del gioco (quelle nobili, ovvio, non quelle ignobili...). Non credo – e non spero – che uomini come lei, gentile e caro signor Cavenago, possano essere indotti dal legittimo punto di vista di un altro frequentatore della nostre pagine a farsi da parte. Anche perché mi piace molto, caro amico, la sua amara, puntuta eppure civilissima replica alla signora Manfredini, così come avevo trovato interessante la schiettezza con cui questa lettrice aveva spiegato la sua visione tacciata di “populismo” ( tinyurl.com/j7z4rxs ). Sono convinto che il tempo dell’impegno concreto, che lei già vive «a livello locale », stia diventando più esigente e incalzante. Tocca a tutti...
Marco Tarquinio