Andrea e Valentina Bernardini
La Rai, un po’ in affanno e bersagliata da tanti fronti, sta cercando di limitare i danni con una campagna abbonamenti che vede impegnati i suoi personaggi più popolari in una «operazione simpatia». Ambientazioni familiari, clima cordiale, arredamenti normalissimi, dialoghi amichevoli. Verrebbe da dire che si tratta di un’immagine quasi opposta a quella che viene prevalentemente veicolata anche dagli sceneggiati e dai talk show dell’emittente pubblica. Ma la «trasgressione» all’insegna del politicamente corretto che viene incensata e propagandata, a quanto pare non va più bene quando bisogna «battere cassa». In questo caso nulla appare più solido e affidabile della buona e vecchia famiglia tradizionale, magari proprio quella che sta insieme «addirittura» da 32 anni, con una coppia che non mostra alcuna traccia di incrinature. Poi c’è la battuta che voi, cari amici, stigmatizzate, che a me ha dato proprio l’impressione di un espediente teatrale, volto più a catturare il sorriso che non a manifestare un’obiezione o una presa di distanza. Ma forse è eccessivo andare a elaborare dietrologie fantasiose. E quindi, pur rilevando che quella frase non può esser certo considerata beneaugurante (e che forse gli «sceneggiatori» potevano pensarci un po’ su prima di montarla nello spot), resta il valore della considerazione che svolgevo in precedenza, con apprezzamento e riflettori puntati sulla «coppia normale». Confido, però, a questo punto, in un po’ di consequenzialità: se la famiglia tradizionale fa comodo nel momento del bisogno, quando si bussa per chiedere di onorare un abbonamento che è sostanzialmente una tassa (tra quelle più avversate, peraltro), mi parrebbe giusto darle credito e giusto spazio anche nelle trasmissioni (e nelle fasce orarie) principali. Non è chiedere troppo. O no?
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