Per essere sicuro di poter morire nel luogo che è diventato il segno della sua missione di vita, Justo Gallego Martínez dallo scorso febbraio ha deciso di scavare letteralmente la propria tomba nella cripta della enorme chiesa che ha voluto costruire praticamente da solo, mattone dopo mattone, a partire dai primi anni 1960.
«Qui è dove la mia vocazione mi ha portato e questo è il luogo dove io sono pronto a soffrire, come Gesù Cristo ci ha insegnato a soffrire per gli altri», ha spiegato Gallego - in un'intervista al New York Times - mentre gettava un pezzo di legna nella stufa della sua rudimentale camera da letto, dove l'uomo dorme ogni sera su una tavola senza materasso, a ridosso dell'altare della “sua” chiesa.
Quella di Gallego è un'esistenza essenziale e spartana nello stile, interamente dedicata alla sua ambiziosa impresa che va avanti da oltre 50 anni: la “Cattedrale della Fede” così viene nominata sulle mappe di google: si trova a Mejorada del Campo, nella periferia di Madrid, in Spagna. Affiancata da due chiostri e coronata da un incompiuta cupola la Cattedrale della fede è riuscita ad attrarre numerosi turisti durante il fine settimana, aiutando così a risollevare l'economia locale di un quartiere altrimenti anonimo. Con la sua scelta di costruirsi anche la tomba Justo Gallego Martínez è assolutamente pronto ad affrontare la propria morte, molti dei residenti di Mejorada del Campo, però, hanno iniziato preoccuparsi di ciò che accadrà al suo straordinario progetto senza di lui. Ufficialmente Gallego non ha mai ricevuto un permesso di costruzione né finanziamenti pubblici, ma in cinquant'anni è riuscito a costruire un punto di riferimento in un quartiere altrimenti anonimo di 23mila abitanti, alla periferia di Madrid.
Gallego che oggi ha 91 anni, ha costruito la maggior parte della chiesa da solo, senza avere alcuna formazione come architetto o un ingegnere civile, ma utilizzando materiali riciclati o dismessi che provengono perlopiù dagli scarti delle vicine fabbriche di mattoni e da cantieri nelle vicinanze. Le numerose colonne di sostegno in cemento utilizzano vecchi fusti di olio come scheletro. Il tetto è decorato con mattoni e tegole di recupero; secchi di vernice spuntano dalle torri. Anche se la Catedral de la Fé non ha permessi né autorizzazione, il Comune di Madrid ha deciso di lasciar completare all'anziano monaco il suo progetto.
La storia dell'ex monaco benedettino che ammalatosi di tubercolosi fu costretto ad allontanarsi dal monastero e da allora fece la promessa a sé stesso che se fosse sopravvissuto avrebbe eretto una chiesa dedicata alla Madonna del Pilar di cui è sempre stato devoto, negli ultimi anni ha fatto il giro del mondo ed è stata raccontata anche in questo video con sottotitoli in inglese.