Si sentono solo passi affrettati, qualcuno grida in lontananza, alcune donne portano in braccio dei fagotti lungo un corridoio illuminato e poi giù per delle scale. Appare improvvisamente una statua di Maria e poi un grande cuore colorato affisso su una parete. Poi da uno di questi fagotti in braccio a chi sembra essere una inserviente, spunta il viso bellissimo di un neonato avvolto da una coperta con un Bambi disegnato: gli occhi grandissimi che fissano il cellulare di chi sta facendo il video.
E’ la corsa verso il rifugio di un gruppo di piccoli ospiti di un orfanotrofio nella regione di Leopoli. Ogni volta che la sirena segnala un allarme aereo – spiega Maksym Kozytskyi, capo dell'amministrazione statale regionale di Leopoli in quanto riportato dal canale Telegram dell’Esercito dell’Ucraina che ha diffuso il video -, gli educatori portano i bambini in un rifugio. Li nascondono da tutti i pericoli, commenta Kozytskyi.
Scene simili accadono in tutte le “case dei bambini” (come con delicatezza vengono chiamati in Ucraina gli orfanotrofi) e anche nei centri specializzati di formazione e riabilitazione ancora in piedi, usati adesso per ricoverare chi scappa dalla guerra.