“Scusami per non aver salvato la mamma! Ho seppellito la mamma nel cortile dell’asilo”. E’ la frase contenuta in un biglietto scarabocchiato in fretta, probabilmente da un ragazzo e destinato al fratello, che da Mariupol speriamo sia arrivato a destinazione.
Un biglietto che dice tutto della guerra. Anche dei morti seppelliti di corsa, sfuggendo alle bombe, magari di notte, nei cortili, nei giardini, lungo le strade della città distrutta. Ed è quanto diverse foto (postate sul canale Telegram Ukraine Now) ormai documentano abbondantemente.
Scatti nei quali si vedono croci bianche isolate poste in cima a cumuli di terra nei giardini comunali e tavolette di legno con scritti nomi e date con accanto dei fiori appena piantati.
Ma anche croci ortodosse vicino ai giochi dei bambini (miracolosamente ancora risparmiati dalla distruzione), con sullo sfondo grandi palazzoni. Oppure ancora istantanee che riportano l’immagine di più tombe le une accanto alle altre, poste in modo ordinato, delimitate da pietre bianche. Accade, per esempio, per Valentina Ilinichna, per Roman Nikolaevich e per Vasiliy Viktorovich: tre dei molti di cui viene data indicazione nelle foto che circolano nella rete. Tentativi di pietà in una Mariupol assediata nella quale gli abitanti fanno ormai una vita braccata dalla morte.