Crespi d'Adda, veduta aerea - Era il 5 dicembre 1995 quando a Berlino, nella riunione del Comitato per il Patrimonio dell’Umanità, si annunciava che, insieme a Siena, Ferrara e Napoli, anche il villaggio operaio di Crespi d’Adda veniva inserito nella World Heritage List. Si trattava, allora, dell’undicesimo sito in Italia, il terzo in Lombardia ed il quinto al mondo per l’archeologia industriale. Oggi i siti inseriti in questo elenco sono 1.121. - Archivio storico di Crespi d'Adda
Crespi d'Adda, ingresso del cotonificio Crespi - La motivazione addotta dagli esperti delegati dall’Unesco dettagliava come Crespi d’Adda fosse “un esempio eccezionale del fenomeno dei villaggi operai, che vide la luce in Europa e nell’America del Nord tra il diciannovesimo ed il ventesimo secolo, espressione della filosofia predominante tra gli industriali illuminati nei riguardi dei loro operai” - Walter Carrera, Associazione Crespi d'Adda
Crespi d'Adda, panorama dal Belvedere - A venticinque anni di distanza, Crespi d’Adda, grazie al progetto che ha portato alla apertura dell’Unesco Visitor Centre, il villaggio operaio è diventato un polo culturale importantissimo che, purtroppo, non potrà, causa Covid-19, celebrare adeguatamente l’evento. Per questo motivo, la decisione presa dalla Associazione Crespi d’Adda e dall’Assessore competente, Donatella Pirola, è di festeggiare l’anniversario con una serie di iniziative che caratterizzeranno il 2021 (DPCM permettendo) e che si affiancheranno al normale programma di visite del villaggio operaio e di apertura della centrale idroelettrica e del cotonificio. - Walter Carrera, Associazione Crespi d'Adda
Crespi d'Adda. Sala caldaie - Il villaggio operaio di Crespi d’Adda è stato fondato, intorno allo stabilimento che ospitò, in origine, il Cotonificio Benigno Crespi, da Cristoforo Benigno Crespi nel 1878 e venne completato, dal figlio di quest’ultimo Silvio Benigno, verso la fine degli anni Trenta del Novecento. È collocato in prossimità del fiume Adda, proprio sul confine tra le provincie di Milano e Bergamo, nella quale è incluso, facendo parte del Comune di Capriate San Gervasio. - Archivio storico di Crespi d'Adda
Crespi d'Adda, l'Unesco Visitor Center e il Monumento ai caduti. L’impianto regolare delle strade e la sua fisionomia urbanistica permette di individuare in modo chiaro tutti gli edifici che formano il paese, composto, oltre che dalla fabbrica e dalle abitazioni, anche da strutture sociali e, un tempo, a uso pubblico, come il lavatoio, il dopolavoro, l’albergo, il piccolo ospedale, la scuola, il teatro, la chiesa, i bagni pubblici con piscina, il cimitero. - Marlin Dedaji, Associazione Crespi d'Adda
Crespi d'Adda, spaccio di generi alimentari - Dopo essere stato chiuso definitivamente nel 2003, vandalizzato e depredato per un decennio, lo stabilimento è stato acquistato, nel 2013, dall’imprenditore bergamasco Antonio Percassi con l’idea di farne la sede operativa delle proprie aziende nonché un campus dell'innovazione e dell'arte aperto ad altri partners, con museo e zone espositive accessibili al pubblico. Il luogo è visitabile tutti i giorni dell’anno prenotando una guida al numero 02/90939988 oppure a mezzo mail a info@crespidadda.it. (Covid permettendo) a partire dal mese di marzo e fino a tutto novembre, ogni domenica e giorno festivo è aperto un punto informazioni che distribuisce mappe e organizza visite guidate anche senza prenotazione. - Archivio storico di Crespi d'Adda