I sette volontari della Croce Rossa
di Donetsk rapiti venerdì sera dai separatisti filorussi sono
stati liberati sabato mattina, e uno di loro è adesso ricoverato in ospedale.L'ufficio
dell'Organizzazione umanitaria nel centro di Donetsk era stato
assalito nella notte. Secondo quanto riferito dai presenti, le
donne sono state lasciate andate, mentre i ribelli hanno
portato via i sette uomini, accusandoli di spionaggio.
Gli ostaggi erano volontari che avevano
appena portato farmaci da Kiev all'ufficio di Donetsk. Gli aggressori hanno anche portato
via i medicinali.Intanto si apre un nuovo drammatico fronte militare: venerdì si sono registrati 21 i
morti a Mariupol, a sud di Donetsk, la regione già teatro degli
scontri di Sloviansk. Stando alla versione di Kiev, circa 60
filorussi armati hanno attaccato la caserma locale della
polizia, secondo altre fonti l'edificio era invece in mano agli
insorti ed è stato attaccato dalle truppe fedeli a Kiev.Alla vigilia del voto
sull'indipendenza della regione orientale dell'Ucraina,
nell'area sono in corso i preparativi per la consultazione.
Nonostante l'appello a sorpresa arrivato mercoledì dal
presidente russo Vladimir Putin perchè il referendum fosse
rinviato, i ribelli asserragliati in oltre una decina di città
e villaggi dell'Ucraina orientale hanno voluto tenere comunque
la consultazione. Il referendum di domenica chiederà ai votanti
della regione di Donetsk, il cuore industriale dell'Ucraina, e
nella vicina regione di Luhansk se vogliono l'indipendenza da
Kiev; e il risultato è considerato un potenziale trampolino di
lancio verso l'adesione alla Russia. Le due regioni insieme
contano una popolazione di 7,3 milioni di abitanti sui 46
milioni di tutta l'Ucraina. Il capo dell'autoproclamata
Repubblica Popolare di Donetsk, Denis Pushilin, ha assicurato
che il referendum si terrà "nel 90 per cento delle cità della
regione" e che l'affluenza prevista è del 60 per cento. Gli Stati Uniti hanno fatto sapere che non riconosceranno l'esito del referendum.