sabato 10 maggio 2014
​Gli operatori della Croce Rossa sono stati rapiti e poi liberati a Donetsk dai separatisti filorussi. Strage a Mariupol: 20 morti. Domenica il referendum per la secessione. Gli Usa: illegittimo.
Nato a Putin: fai un passo indietro
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I sette volontari della Croce Rossa di Donetsk rapiti venerdì sera dai separatisti filorussi sono stati liberati sabato mattina, e uno di loro è adesso ricoverato in ospedale.L'ufficio dell'Organizzazione umanitaria nel centro di Donetsk era stato assalito nella notte. Secondo quanto riferito dai presenti, le donne sono state lasciate andate, mentre i ribelli hanno portato via i sette uomini, accusandoli di spionaggio. Gli ostaggi erano volontari che avevano appena portato farmaci da Kiev all'ufficio di Donetsk. Gli aggressori hanno anche portato via i medicinali.Intanto si apre un nuovo drammatico fronte militare: venerdì si sono registrati 21 i morti a Mariupol, a sud di Donetsk, la regione già teatro degli scontri di Sloviansk. Stando alla versione di Kiev, circa 60 filorussi armati hanno attaccato la caserma locale della polizia, secondo altre fonti l'edificio era invece in mano agli insorti ed è stato attaccato dalle truppe fedeli a Kiev.Alla vigilia del voto sull'indipendenza della regione orientale dell'Ucraina, nell'area sono in corso i preparativi per la consultazione. Nonostante l'appello a sorpresa arrivato mercoledì dal presidente russo Vladimir Putin perchè il referendum fosse rinviato, i ribelli asserragliati in oltre una decina di città e villaggi dell'Ucraina orientale hanno voluto tenere comunque la consultazione. Il referendum di domenica chiederà ai votanti della regione di Donetsk, il cuore industriale dell'Ucraina, e nella vicina regione di Luhansk se vogliono l'indipendenza da Kiev; e il risultato è considerato un potenziale trampolino di lancio verso l'adesione alla Russia. Le due regioni insieme contano una popolazione di 7,3 milioni di abitanti sui 46 milioni di tutta l'Ucraina. Il capo dell'autoproclamata Repubblica Popolare di Donetsk, Denis Pushilin, ha assicurato che il referendum si terrà "nel 90 per cento delle cità della regione" e che l'affluenza prevista è del 60 per cento. Gli Stati Uniti hanno fatto sapere che non riconosceranno l'esito del referendum.
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