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La Spagna introduce il congedo climatico retribuito, un mese dopo le inondazioni che hanno ucciso almeno 224 persone: nello specifico, il governo, guidato dal primo ministro spagnolo Pedro Sanchez, ha approvato fino a quattro giorni di ferie retribuite in modo che tutti i lavoratori possano evitare di viaggiare durante le emergenze meteorologiche. Diverse aziende sono state attaccate dopo la catastrofe del 29 ottobre per aver ordinato ai dipendenti di continuare a lavorare nonostante un'allerta rossa emessa dall'agenzia meteorologica nazionale. Le aziende hanno affermato che le autorità non le hanno informate a sufficienza e hanno inviato avvisi telefonici troppo tardi durante le inondazioni più mortali del paese europeo da decenni.
Il primo ministro spagnolo aveva annunciato mercoledì 2,3 miliardi di euro in aiuti aggiuntivi per ricostruire le aree della regione di Valencia colpite dalle inondazioni improvvise più pericolose della storia moderna della Spagna. Finora è stato promesso un totale di 16,6 miliardi di euro in aiuti e Sanchez al Parlamento ha garantito che continuerà ad aiutare finché sarà necessario. Almeno 224 persone sono morte e cinque sono ancora disperse dopo che le piogge torrenziali del 29 ottobre hanno innescato inondazioni che hanno travolto i sobborghi a Sud di Valencia.
Sanchez ha difeso il modo in cui il suo governo ha gestito l’evento meteorologico estremo, che ha affermato essere stato causato dal cambiamento climatico. Il governo centrale ha anche incolpato l'amministrazione regionale, guidata da Carlos Mazon del principale partito di opposizione, People's Party, per l’avvertimento tardivo che è stata dato ai cittadini, raccomandando loro di restare a casa dopo le allerte meteo emesse dal servizio meteorologico statale e dagli esperti di idrografia. Le regioni sono responsabili della gestione delle catastrofi in Spagna, ma la catena di eventi ha dato origine a un gioco di accuse tra il governo di orientamento progressista e l’opposizione conservatrice.
Gli scienziati sostengono che gli eventi meteorologici estremi stanno diventando più frequenti a causa del cambiamento climatico: l'aria più calda può contenere più vapore acqueo. I meteorologi ritengono che il riscaldamento del Mediterraneo, che pure aumenta l’evaporazione dell'acqua, svolga un ruolo chiave nel rendere le piogge torrenziali più intense. Il ministro dell'Economia Carlos Cuerpo ha lanciato l'allarme: entro il 2050 il costo degli eventi meteorologici estremi potrebbe raddoppiare.
La nuova misura mira a «regolamentare in base all’emergenza climatica» in modo che «nessun lavoratore debba correre rischi», ha spiegato la ministra del Lavoro Yolanda Díaz all’emittente pubblica Rtve. Se le autorità di emergenza lanciano l'allarme per un rischio, «il lavoratore deve astenersi dal recarsi al lavoro», ha affermato Díaz. I dipendenti possono ricorrere a una giornata lavorativa ridotta oltre il periodo di quattro giorni, un meccanismo che esiste già per le emergenze, ha affermato il governo.
Díaz non solo ha spiegato che «per la prima volta in Spagna, seguendo il modello canadese, avremo dei veri permessi climatici», ma ha anche ricordato che durante la pandemia sono state implementate le ferie retribuite, ma recuperabili, cioè il lavoratore doveva restituire all'azienda i giorni di assenza. «Adesso non è così, ora avranno i giorni stabiliti dalla legge, interamente pagati, con i loro contributi», ha concluso la ministra spagnola del Lavoro.