Il governo ucraino ha introdotto lo stato di emergenza nelle regioni "separatiste" sudorientali di Lugansk e Donetsk "e uno stato d'allerta in tutti i territori". Lo ha reso noto il premier ucraino Arseni Iatseniuk. Da quell'area (la regione del Donbas) il governo di Kiev sta preparando l'evacuazione in massa dei bambini, alla luce dell'intensificarsi degli attacchi dei filorussi. Nelle ultime 24 ore 7 soldati sono stati uccisi e 24 feriti. A questi si aggiungono 2 civili morti a Lugansk. Gli scontri si sono intensificati negli ultimi giorni e inutile si è rivelato il cessate il fuoco sottoscritto a Minsk il 5 settembre e riconfermato, sempre solo sulla carta, il 9 dicembre. Sabato i sepratisti hanno ucciso almeno 30 persone colpendo con salve di razzi il mercato di Mariupol, bastione di Kiev sulla costa del Mare di Azov. Minatori intrappolati. Un totale di 496 minatori sono rimasti intrappolati nelle gallerie della miniera di Zasyadko, nei dintorni a Donetsk, in territorio controllato dai separatisti, dopo che un colpo di mortaio ha colpito il generatore che alimentava il pozzo. L'energia elettrica è saltata. I soccorritori inviati dalle autorità della autoproclamata repubblica popolare di Donetsk lunedì a fine mattinata erano riusciti a evacuare 110 minatori.Le parole di Putin. L'esercito ucraino è di fatto "una legione straniera della Nato" il cui obiettivo è di contenere la Russia e non di difendere gli interessi nazionali. Lo ha detto il presidente russo, Vladimir Putin, in un intervento all'università di San Pietroburgo, come riportano le agenzie di stampa locali. Putin ha inoltre accusato Kiev di utilizzare le tregue "esclusivamente" per raggruppare le proprie forze. Si riunisce la Nato. Per fare il punto sul conflitto ucraino si terrà lunedì a Bruxelles una riunione straordinaria della commissione Nato-Ucraina, a livello di ambasciatori, seguita da un punto stampa del segretario generale dell'Alleanza atlantica, Jens Stoltenberg, nel pomeriggio. Lo ha annunciato la Nato. L'appello del Papa. Dopo l'Angelus di domenica papa Francesco ha rivolto un appello per la pace in Ucraina. "Seguo con viva preoccupazione - ha detto - l’inasprirsi degli scontri nell’Ucraina orientale, che continuano a provocare numerose vittime tra la popolazione civile. Mentre assicuro la mia preghiera per quanti soffrono, rinnovo un accorato appello perché si riprendano i tentativi di dialogo e si ponga fine ad ogni ostilità".
La decisione dopo la strage di Mariupol. Stato di emergenza nel sud-est. A Donetsk 500 minatori intrappolati. L'appello del Papa. Putin attacca: «L'esercito ucraino è la legione straniera della Nato».
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