lunedì 21 novembre 2022
L'assemblea parlamentare della Nato dichiara la Russia "Stato terrorista". Zelensky: in un giorno 400 missili russi sull'Est, in tutta la guerra 4.700
La centrale nucleare di Zaporizhizhia nell'Est ucraino

La centrale nucleare di Zaporizhizhia nell'Est ucraino - Ansa

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Pioggia di fuoco sull'Est dell'Ucraina, mentre l'intera Kiev e la regione circostante sono senza elettricità. E l'Agenzia internazionale per l'energia atomica (Aiea) mette in guardia dai rischi crescenti dei bombardamenti vicino alla centrale nucleare di Zaporizhizhia dove per oggi è annunciata una nuova visita degli ispettori Aiea.

Intanto da Madrid, dov'è riunita per la sua 68eseima sessione annuale, l'Assemblea parlamentare della Nato ha adottato una risoluzione in cui dichiara che "lo Stato della Russia, con il suo regime attuale, è uno Stato terrorista". La risoluzione, elaborata dalla commissione politica, è stata presentata dal deputato polacco Tomáš Valášek. L'Assemblea è un'organizzazione che funge da raccordo tra la Nato e i parlamenti nazionali dei Paesi membri.

Il documento afferma che la Russia è la "minaccia più diretta per la sicurezza euro-atlantica" e ribadisce "solidarietà indistruttibile" nei confronti dell'Ucraina, invitando i Paesi alleati a mantenere il sostegno militare a Kiev.

Zelensky: sull'Est 400 raid in un giorno

"L'esercito russo ha bombardato ieri l'Est dell'Ucraina per 400 volte" ha detto il presidente ucraino Volodymyr Zelenski nel videomessaggio notturno su Facebook. "Le battaglie più feroci sono in corso nella regione di Donetsk. Nel Sud del Paese stiamo mantenendo la difesa, stiamo distruggendo in modo coerente e calcolato il potenziale degli occupanti".

Picco di consumi per il gelo: Kiev resta senza elettricità

A causa degli eccessivi consumi dovuti al freddo intenso, oggi "nella capitale sono stati applicati arresti dell'elettricità di emergenza. I programmi sono temporaneamente sospesi fino a quando la situazione non si sarà stabilizzata", afferma l'operatore elettrico Ukrenergo. L'amministrazione ha spiegato che "il consumo di elettricità è aumentato in modo significativo nella regione di Kiev. Al fine di evitare incidenti di massa, ci sono interruzioni di emergenza".

L'Aiea: a Zaporizhzhia "si gioca con il fuoco"

Bombardamenti pesanti sulla zona di Zaporizhzhia, dove attorno alla centrale nucleare "si gioca con il fuoco", denuncia Rafael Grossi, capo dell'Aiea. "Anche se non vi è stato alcun impatto diretto sui principali sistemi di sicurezza e protezione nucleare dell'impianto - ha detto - il bombardamento era pericolosamente vicino. Stiamo parlando di metri, non di chilometri. Chiunque stia bombardando la centrale sta correndo rischi enormi e sta giocando d'azzardo con la vita di molte persone''.

Le "potenti esplosioni" si sono registrare domenica mattina. Per l'esercito russo, le forze ucraine avrebbero lanciato più di una ventina di "proiettili di grosso calibro", esplosi tra i blocchi energetici numero 4 e 5, e preso di mira il tetto di un "edificio speciale". Il Cremlino, tramite il portavoce Dmitry Peskov, chiede a tutti i Paesi di usare la loro influenza per convincere "l'esercito ucraino a smettere di bombardare la centrale nucleare di Zaporizhzhia". Peskov ha detto anche che Mosca non punta a cambiare il governo di Kiev. Rilancia l'allarme sul "rischio di un incidente nucleare" anche l'amministratore delegato della società statale russa per l'energia atomica Rosatom, Alexei Likhachev. "Siamo stati in trattative con l'Aiea tutta la notte", ha detto. "Stiamo informando la comunità internazionale che l'impianto è a rischio di disastro nucleare".

Da parte ucraina, si accusa Mosca di voler condannare a un inverno al gelo l'Ucraina mettendo fuori uso la centrale. "Questa mattina, il 20 novembre 2022, in seguito a diversi bombardamenti russi, si registra che l'area della centrale nucleare di Zaporizhzhia è stata colpita almeno 12 volte", ha reso noto ieri Energoatom, l'operatore ucraino che gestisce la centrale controllata dai russi. Un copione che si ripete da mesi.

Situata nel sud-est dell'Ucraina, Zaporizhzhia è la centrale nucleare più grande d'Europa e da marzo è sotto il controllo russo, sebbene il suo funzionamento resti di responsabilità ucraina con lo staff di Kiev in loco per operare l'impianto. E da marzo, il sito è stato più volte obiettivo di bombardamenti.

Ogni volta sono partite puntuali le accuse incrociate, così come è scattato sistematicamente l'allarme presso la comunità internazionale che mette in guardia dall'incubo 'incidente nucleare': pericoloso per tutti oltre che un 'passaggio' nell'ambito del conflitto da cui sarebbe anche politicamente difficile tornare indietro. Ecco allora che l'Aiea torna adesso a mettere in guardia: "Chiunque ci sia dietro, deve fermarsi immediatamente. State giocando con il fuoco!", afferma il suo direttore Rafael Grossi, ribadendo l'appello urgente a Ucraina e Russia a trovare un accordo e implementare una zona di sicurezza e protezione nucleare intorno alla centrale il prima possibile.

Un capitolo a parte Zaporizhzhia, ma la fotografia di questa guerra a nove mesi dal via di Mosca all''operazione militare speciale' passa inevitabilmente dall'approvvigionamento energetico per l'Ucraina, con l'esercito russo che continua a prendere di mira infrastrutture cruciali a questo scopo. Sono finora più 4.700 i razzi lanciati dai russi, ha denunciato il presidente Zelensky. Da cui gli appelli a partire - per chi può - dei giorni scorsi, e i consigli su come far fronte ai blackout adesso che l'inverno è ormai arrivato

Intanto le autorità ucraine comunicano i loro bilanci: oltre 8.300 civili uccisi da febbraio, tra cui 437 bambini. I feriti sono 11.000, secondo l'ufficio del procuratore generale ucraino Andriy Kostin. "Ma il numero reale è molto più alto", poiché "non abbiamo ancora accesso ad alcuni territori occupati", ha aggiunto Kostin in una trasmissione tv. E dall'inizio dell'invasione russa in Ucraina "sono stati registrati più di 45.000 crimini di guerra e oltre 19.000 crimini contro la sicurezza nazionale", ha aggiunto. Nei territori liberati delle regioni di Kharkiv, Kherson e Donetsk, "solo negli ultimi due mesi, sono stati trovati più di 700 corpi. E quasi il 90% di essi sono civili" ha detto ancora. Kiev ha invece respinto al mittente l'accusa di Mosca di aver giustiziato almeno dieci prigionieri di guerra russi.

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