Il Parlamento del Sud Sudan ha ratificato oggi la Costituzione provvisoria del futuro Stato indipendente, che sarà proclamato ufficialmente sabato 9 luglio. Lo ha reso noto il ministro dell'Informazione, precisando che la Carta non concentra il potere fra le mani del presidente. «La nuova Costituzione è fatta», ha detto all'
Afp Barnaba Marial Benjamin, aggiungendo che la popolazione era stata consultata. «È la scelta del popolo sud-sudanese - ha affermato -. I deputati l'hanno discussa democraticamente in Parlamento e l'hanno approvata».Il progetto di Costituzione transitoria era stato criticato dai rappresentanti della società civile i quali affermano di non essere stati coinvolti nelle consultazioni. Alcune organizzazioni non governative avevano messo in guardia contro il rischio che la Carta finisse per portare a un dominio dell'Splm, gli ex ribelli sud sudanesi del Movimento per la liberazione del popolo del Sudan. Il presidente del Sud Sudan, Salva Kiir, formerà la Costituzione sabato durante la cerimonia ufficiale dell'indipendenza.
IL PAPA INVIA UNA DELEGAZIONEDomani 9 luglio verrà proclamata a Juba l’indipendenza della nuova Repubblica del Sud Sudan. Per questa solenne circostanza il Santo Padre ha provveduto a inviare una delegazione ufficiale - guidata dal cardinale John Njue, arcivescovo di Nairobi e presidente della Conferenza episcopale del Kenya, edintegrata dal Nunzio apostolico in Sudan, monsignor Leo Boccardi, e dal segretario della Nunziatura apostolica in Kenya, monsignor Javier Herrera Corona - per far pervenire alle Autorità del nuovo Stato e a tutti i suoi cittadini, numerosi dei quali sono cattolici, l’augurio di pace e di prosperità. Come auspicato da monsignor Dominique Mamberti, Segretario per i Rapporti con gli Stati, ricevendo una delegazione parlamentare del Sudan, guidata da Ahmed Ibrahim Elthair, presidente dell’Assemblea nazionale sudanese, la pace, la riconciliazione e il rispetto dei diritti di tutti, in particolare la libertà religiosa, rappresentano i pilastri fondamentali su cui edificare il nuovo assetto socio-politico della regione e le condizioni per guardare a un futuro di speranza.La Santa Sede, che intrattiene stabili relazioni diplomatiche con Khartoum dal 1972 ed esaminerà con dovuta considerazione un’eventuale richiesta da parte del governo del Sud Sudan, invita la Comunità internazionale a sostenere il Sudan e il nuovo Stato indipendente perché in un dialogo franco, pacifico e costruttivo trovino soluzioni giuste ed eque alle questioni ancora irrisolte e augura a quelle popolazioni un cammino di pace, di libertà e di sviluppo.